ROMA - Siedono sui banchi con gli occhi gonfi, ma non perché la scuola è iniziata. La commozione viene da Colpa delle stelle, bestseller diventato "caso" al cinema in Usa e ora anche da noi. Il Love story di questa generazione di adolescenti: amore e malattia terminale, voglia di vita fino all'ultimo respiro, poesia senza retorica. I ragazzi - otto volte su dieci le ragazze - sono corsi in massa nelle sale decretando per la seconda settimana il primo posto nella classifica degli incassi - quasi 4 milioni di euro - per il film di Josh Bone con protagonisti due giovani attori emergenti: lei è Shailene Woodley, l'ex figlia di Clooney in Paradiso amaro, guerriera della sagaDivergent e futura Mary Jane del nuovo Spider-Man; lui, Ansel Engort, fratello inDivergent di Shailene e protagonista del nuovo film di Jason Reitman (Men, women & children). Il film, tratto dal romanzo di John Green (nella classifica del NY Times per 43 settimane e in vetta anche da noi) è costato 12 milioni di dollari, ne ha incassati 300 nel mondo. È il più twittato del 2014, anche se nel film i social network sono assenti. Alla base c'è la storia vera di Esther Earl che nel 2005 scopre di avere un cancro alla tiroide (morirà nel 2010, a sedici anni): "La nostra amicizia e la sua gioia di vivere sono state una grande fonte di ispirazione"
Colpa delle stelle racconta l'incontro tra Hazel, e Gus alla riunione di un gruppo di supporto per malati terminali. Lei è di battuta tagliente, lui ha perso una gamba ma sconfitto il tumore e vuole ripartire. Le dice "sei bellissima" e lei, coi tubicini al naso, quasi non ci crede. Insieme partono verso Amsterdam per conoscere l'autore del libro preferito di lei, interpretato da Willem Dafoe.
Shailene Woodley è rimasta folgorata dal romanzo ("mi ha cambiato la vita") e ha scritto all'autore per avere anche un piccolo ruolo nel film. Quando ha avuto quello della protagonista, ha tagliato i capelli e li ha donati a un'associazione che fa parrucche per i malati di cancro. Alle recensioni degli "adulti", che insistono sulla "furbizia" o sull'operazione "creata ad hoc per fabbricare lacrime", rispondono le mail dei ragazzi in rete: "Non criticate temi e sentimenti da cui siete ormai anagraficamente lontani". E se una volta amore significava "non dover mai dire mi dispiace", ora "questa è la vita, significa che non tutto si aggiusterà perdonandosi, ascoltando una canzone di Peter Gabriel".
:::::: Creato il : 17/09/2014 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 17/09/2014 da Magarotto Roberto ::::::