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 SILVIA CECCHINEL (1977-2001)
 
 
Prima che a lei risiamo
 
 
 
 Grazie  ma ancor più perdono 
 
 Perché un figlio che muore 
ti dà la grazia
di non aver paura di morire,
anzi, poiché sei morta 
piena di piaghe,
di non aver paura 
di morire nel male.
 
La grazia di esser pari 
al dignitoso orgoglio  
che ti avevamo dato 
senza sapere che sarebbe stato
sale sulle tue piaghe: 
per finire come un’adulta, 
poco più che bambina.
 
La grazia di morirci
lungo la tua via 
di trafitture, squarci e ustioni
quasi che tutto fosse,
come già tu eri stata,
un confidente concordato
dono del cielo.
 
Grazie allora figlia 
ma ancor più perdono.
 
 
 
Un grande poeta italiano ci ha regalato  alcune sue poesie
dedicate alla figlia Silvia , scomparsa nel 2001 a causa di un sarcoma retroperitoneale 
Era il 16 aprile  , giorno di Pasquetta di quell'anno ormai lontano 
Chi l'ha conosciuta ricorda una grande energia vitale 
 e una incrollabile  forza morale 
 lei ha lasciato  del resto una grande scia di luce , dietro di se',
quando ha salutato la vita e , feriti, coloro che le sono sopravvissuti  
Per tenere acceso il calore di quella luce 
che emanava la sua bellezza e la sua intelligenza
il grande poeta Luciano Cecchinel ,  suo padre,
 ci ha autorizzato a pubblicare queste poesie - intessute di dolore e di grazia-  nel nostro sito 
 con un gesto di grande generosita' e sensibiltà umana 
 
 
 
 
 
 
 
  
 Luciano Cecchinel ,   poeta  in dialetto e in lingua italiana 
autore tra gli altri  libri di     "Lungo la traccia " Einaudi 2016       
 da wikipedia 
Luciano Cecchinel[2] è nato a Lago, una delle frazioni che compongono il comune prealpino di Revine Lago, nel 1947, figlio di Giuseppe («partigiano e democristiano», 1918-1987[3]) e Annie Maldotti (nata nell'Ohio, 1922-2008). Laureatosi in Lettere moderne presso l'Università di Padova nel 1971, ha insegnato a lungo materie letterarie nella scuola media. Negli anni settanta ha fatto politica, diventando sindaco del suo comune, Revine-Lago, e si è occupato di costituzione di cooperative agricole.
Nel 1984 il poeta ha compiuto una significativa esperienza di viaggio negli Stati Uniti d'America, alla scoperta dei luoghi dell'infanzia della madre Annie, che si sarebbe replicata nel 1995 in un secondo viaggio oltreoceano, al fianco della figlia primogenita Silvia; nel 2001, a seguito di una grave malattia, la ragazza muore. A partire da questo tragico evento, il poeta decide di non concorrere più a premi letterari e, anzi, non gli è più «riuscito per molti anni di tentare la via della poesia. Tutte le raccolte pubblicate posteriormente a quel periodo avevano avuto gestazione e impostazione precedenti. Anche perché da allora ogni possibile ispirazione veniva immediatamente sopraffatta dal pensiero di quel disastro»[4].
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
            
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