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Il Regno di Op [15/07/2012]
 
La resilienza in un blog
 
Oggi vi parlo del blog creato da una mamma, Paola Natalicchio, http://ilregnodiop.blogspot.it.
Paola non è una delle “mie” mamme, non è una mamma dell’Oncoematologia Pediatrica di Bologna. Paola vive a Roma e lo scorso 2011 al suo piccolo bimbo di soli 2 mesi e poco più è stato diagnosticato un cancro. Così dal 2011 Paola, Marco (il papà) e Angelo vivono nel mondo parallelo del Regno di Op, come lei lo ha fantasticamente definito.
Nel suo blog potrete leggere i pensieri, le emozioni, i sentimenti che tutte le mamme che vivono la stessa esperienza provano. Lei, anzi, è “privilegiata”: abitando a Roma può facilmente tornare a casa nelle pause, può vedere il marito tutte le sere e al mattino presto, e lui può vedere loro e condividere pienamente le gioie –quando ci sono- e i dolori. Non solo attraverso l’immagine digitale di Skype o il telefono, come accade alle altre mamme che vengono da fuori Roma. E Paola, talvolta, si sente quasi in colpa per questo privilegio; perché è questo che accade nel regno di Op: tra le mamme che vivono la vita del reparto con i loro bambini si crea una sorellanza superiore a quella biologica. La condivisione di una prova così dura con persone –medici, infermieri, volontari- che sono apparentemente estranee alla tua più ristretta cerchia familiare ma che vivono con te in questo regno parallelo, crea rapporti molto intimi e più forti degli stessi legami biologici.
Nel regno di Op tutto cambia, l’ambivalenza la fa da padrona: puoi sentirti in colpa perché tuo figlio non è morto, a differenza del bimbo della camera vicino la tua, e contemporaneamente dare tre volte un bacio sulla testa del tuo bambino, come a benedirlo perché è ancora lì con te, mentre vai a dare il tuo ultimo saluto al piccolo vicino di stanza; puoi odiare i medici che ti danno la notizia che stravolge la tua vita, ma anche amarli perché sono lì, nel regno di Op ogni giorno come te, e loro stanno lì per scelta. Nel regno di Op i papà non sono contenti di andar via la sera per andar da soli a casa con le loro solitudini e le loro paure, o forse sì –qualche volta- ma poi si sentono in colpa –sempre, perché loro possono fuggire e le loro donne no.
Il Regno di Op ora è diventato anche un libro -edizioni “la meridiana”, 122 pagine, 15 euro- presentato questo mese al Policlinico Gemelli alla presenza di Concita De Gregorio, che nella prefazione al libro scrive: "C'è una minoranza di persone che nomina le cose, sa farlo, e lo fa anche per gli altri; che guarda negli occhi la paura e dà al resto del mondo la misura del coraggio. Che entra nel buio e torna dicendo: questa dove si sta di solito è la luce. Allora gli altri dicono: certo, lo sappiamo. È vero, tutti lo sappiamo. Ma trovare le parole per dirlo fa la differenza, rende consapevoli."
Paola sa scrivere molto bene e racconta le sue emozioni, le sue giornate, con uno stile fluido e vivo. E’ molto bello leggere i suoi post. Fate un giro anche voi nel Regno di Op.

  


::::::    Creato il : 15/07/2012 da marsala rossella    ::::::    modificato il : 15/07/2012 da marsala rossella    ::::::