In questo sito vengono utilizzati cookies tecnici necessari alla fruizione del sito stesso. Vengono inoltre utilizzati cookies di terze parti (google) per la raccolta di informazioni sulla fruzione del sito. Non vengono in alcun modo raccolte informazioni in grado identificare gli utenti. Le informazioni raccolte non vengono in alcun modo cedute ad altri soggetti.

questa e' una cosa importante [07/08/2008]

una infermiera  che lavora con grande passione a contatto quotidiano con i malati oncologici- non mi autorizza per ora   a fare il suo nome - mi ha inviato una e-mail molto coinvolgente  e scritta con grande intensita' : racconta di tutte le gioie che le riserva il suo servizio professionale  ma anche le amarezze di lavorare in un contesto che non facilita il vero contatto umano, che tende a spersonalizzare , a burocratizzare  anche le relazioni, con persone  che non sembrano  capire quali sono  le cose veramente importanti

Tutto vero ma per lei e tutti coloro che vivono queste situazioni di difficolta'  vi riporto un brano da uno dei piu' bei libri di letteratura americana di questi anni - a mio parere- : si chiama GILEAD , dal nome di una cittadina dell'Iowa ed è il diario-testamento indirizzato da  John Ames ,un pastore congregazionalista al suo bambino piccolo , nelle  sue ultime settimane di vita: non lo vedra' crescere e allora gli racconta la sua storia e quella di suo padre e di suo nonno, entrambi pastori  nella grande e sperduta provincia americana ( l'ha scritto Marylinne Robinson)

"Questa  e' una cosa importante,  che mio padre disse a me, come il suo a lui.
Quandro incontri un'altra persona  e' come ti venisse posta  una domanda: che cosa mi  viene chiesto  in questo momento?: se ti trovi  davanti all'offesa e alla rivalita', il tuo primo impulso sara' di ripagare della stessa moneta ma se pensi : ora, qui,  ho la possibilta' di dimostrare la mia lealta', l'occasione di far vedere che partecipo in qualche misura  alla grazia che mi ha salvato :  allora sei libero di comportarti  in maniera diversa da quello che le circostanze  sembrerebbero imporre: sei libero di agire  in base al tuo modo di vedere e allo stesso tempo sei liberato dall'impulso di odiare .
Calvino dice che ciascuno di noi  e' un attore su una scena e Dio e' il pubblico.Sono sempre stato attratto da  questa metafora , perche' ci rende artisti del nostro comportamento ;possiamo essere una fonte di godimento per Dio . A mio avviso  e' una questione  su cui riflettiamo  di gran lunga tropo poco.Sarebbe un modo per cominciare  a capire cose essenziali, dato che presumibilmente  il mondo esiste  per il godimento di Dio , non in senso immmediato , ovviamente, ma così come si gode l'esistenza di un figlio ,  anche quando e' una spina  nel cuore "


::::::        ::::::