Abidal, l' annuncio choc: trapianto urgente di fegato
In campo dopo il tumore, ora la nuova operazione
fonte: corriere.it
Il 29 maggio scorso Eric Abidal era al Wembley Stadium, con la fascia gialla di capitano al braccio, nella bolgia degli applausi che sollevava la quarta Coppa dei Campioni della storia del Barcellona. Un' istantanea commovente, perfetta per il finale trionfante di una storia di paura. Abidal era stato operato di tumore al fegato appena 46 giorni prima. Aveva stretto i denti. Si era ripreso. Ed era entrato in campo nella finale di Champions contro il Manchester United dal primo minuto per sostituire il capitano Puyol. Novanta minuti incredibili per uno con la cicatrice dell' intervento ancora fresca.
E invece non era affatto il «the happy end» sperato. Ieri uno scarno comunicato del Barcellona ha raggelato tutti. Il difensore francese «Eric Abidal si sottoporrà a trapianto di fegato nelle prossime settimane. L' ipotesi era già stata presa in considerazione l' anno scorso quando venne estirpato il tumore. Ora si è resa indispensabile». Stop. La privacy chiesta dal calciatore alza il muro. Trentadue anni, Abidal aveva ufficialmente avuto un' infiammazione di pubalgia giocando due settimane fa con la Francia. Pep Guardiola, l' allenatore del Barça, sperava di recuperarlo questa settimana. L' annuncio dato via tweet dalla società blugranata è stato anticipato di qualche minuto ai giocatori poco prima dell' allenamento di ieri. Abidal non c' era e non ha voluto rispondere alle telefonate dei giornalisti. Ha parlato invece con i compagni. «Quel che ci siamo detti rimarrà tra noi - ha detto Puyol -, ma Abidal ha dimostrato l' anno scorso di essere forte. Ha cercato persino di incoraggiare noi per le prossime sfide. Sono sicuro che uscirà dall' inferno anche questa volta. Lo aspettiamo». A gennaio il Barcellona gli aveva rinnovato il contratto di un altro anno, fino a giugno 2013, ma ora la carriera del giocatore è in forse. «Il cancro mi ha cambiato - aveva confidato ' ' Abi' ' -. Devo prendere farmaci tutti i giorni. Oggi sto bene, domani chissà?». Il miracoloso recupero dell' anno scorso è, in questo caso, da escludere. Primo perché il trapianto ha tempi incerti. Dipende dalla disponibilità di donatori compatibili. La Spagna è uno dei Paesi europei con la miglior rete pubblica per i trapianti e una percentuale di donazioni tra le più alte.
:::::: Creato il : 17/03/2012 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 17/03/2012 da Magarotto Roberto ::::::