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randolph westphal : girare il mondo in bici dopo il cancro! [09/02/2012]

Randolph Westphal  con la sua  amata bici e i suoi amatissimi husky siberiani

 

  

 

 

 

 

Come si fa a vivere appieno nonostante il cancro? Il  tedesco Randolph Westphal è la prova vivente di come non si debba arrendersi di fronte alle avversità, perfino nel caso di malattie gravi come il cancro. Nel 1987 gli fu diagnosticato un melanoma maligno esteso e  fu operato nonostante  la sua aspettativa di vita era  prevedibilmente di un anno al massimo. Dopo un iniziale momento di comprensibile depressione, chiedendosi perché gli fosse successo proprio alui  – specie considerando che aveva sempre avuto uno stile di vita salutare – Randolph decise di reagire, di non arrendersi e non lasciarsi morire: se proprio doveva andarsene, voleva fare ciò che gli piaceva fare, iniziando un viaggio in bici per l’Europa, attraversando anche le Alpi, per dimostrare a se stesso che non era realmente malato, ma solo un paziente di cancro. Dopo un anno, nonostante tutte le stime, era ancora vivo e, soprattutto, determinato a rimanere in quella condizione. A oggi, è riuscito a fronteggiare tutte le avversità e tutte le previsioni mediche, continuando a viaggiare fino a percorrere 173mila chilometri – circa 5 volte il giro del mondo – in bici tra Europa e Nord America, fermandosi solo per le operazioni che dovuto riaffrontare  per il cancro o altri incidenti 

Sopravvive  grazie ad alcuni sponsor- in particolare la catena albeghiera Accord-  e  a donazioni spontanee

In questi 24 anni, passati in viaggio in compagnia della sua bici e dei suoi cani da slitta, non ha continuato solo per se stesso, ma anche per gli altri pazienti di cancro. Quando, a seguito di un check-up in Quebec, gli fu chiesto di parlare agli altri malati per raccontare la sua storia, si rese conto di ciò che poteva fare. Vedendo i suoi interlocutori commuoversi e trovare la voglia di reagire e l’interesse mediatico per la vicenda, scoprì che il suo modo di vivere poteva ispirare le persone, insegnando che “guarire” è qualcosa che si può fare solo con le proprie forze, perché il compito della medicina si ferma al “curare”. Da allora cerca di trasmettere il suo messaggio, sfruttando i media per cercare di raggiungere il maggior numero di persone possibili e raccogliendo beneficienza per le fondazioni per aiutare chi è affetto da cancro e le fondazioni mediche associate. “Andate avanti e non arrendetevi: non rimanete seduti in un angolo ad aspettare di morire” spiega Randolph, illustrando il suo modo di vivere “Aprite gli occhi, perché il mondo è magnifico. Fate ciò che vi piace fare. La vita stessa è la miglior medicina”. Ed è quello che Randolph ha fatto – affrontando il clima gelido dell’Alaska fino al congelamento, respingendo l’assalto di un orso, finendo in coma a seguito di un incidente –  e continua a fare anche in queste settimane , con il suo nuovo tour  che lo porterà a raggiungere il sesto ‘giro del mondo’. Ricordate: mai arrendersi e continuate a fare ciò che vi piace.

 


::::::    Creato il : 12/02/2012 da Magarotto Roberto    ::::::    modificato il : 12/02/2012 da Magarotto Roberto    ::::::