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Saper evocare la leggerezza ( Wislawa Szymborska) [05/02/2012]

la gioia di scrivere

 

Grazie a Roberto Saviano, che ha appena finito di presentare questo libro a "Che tempo che fa", ho avuto l'opportunità di conoscere questa meravigliosa poetessa, premio Nobel per la Letteratura nel 1996 e morta il 1 Febbraio scorso.

Ho scelto questa poesia che parla della morte: con ironica leggerezza sa darci una prospettiva sana e senza inutili fronzoli. Una poesia che riporta tutto a misura: nessuna onnipotenza per nessuno dei due contendenti -noi da una parte e lei dall'altra- solo un inevitabile confronto, ad armi pari. Vince, forse, chi si prende meno sul serio. 

 

Sulla morte, senza esagerare di Wislawa Szymborska

Non s'intende di scherzi,

stelle, ponti,

tessitura, miniere, lavoro dei campi,

costruzione di navi e cottura di dolci.

Quando conversiamo del domani

intromette la sua ultima parola

a sproposito.

Non sa fare neppure ciò

che attiene al suo mestiere:

né scavare una fossa,

né mettere insieme una bara,

né rassettare il disordine che lascia.

Occupata a uccidere,

lo fa in modo maldestro,

senza metodo né abilità.

Come se con ognuno di noi stesse imparando.

Vada per i trionfi,

ma quante disfatte,

colpi a vuoto

e tentativi ripetuti da capo!

A volte le manca la forza

di far cadere una mosca in volo.

Più di un bruco

la batte in velocità.

Tutti quei bulbi, baccelli,

antenne, pinne, trachee,

piumaggi nuziali e pelame invernale

testimoniano i ritardi

del suo svogliato lavoro.

La cattiva volontà non basta

e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni

è, almeno fin ora, insufficiente.

I cuori battono nelle uova. Crescono gli scheletri dei neonati.

Dai semi spuntano le prime due foglioline,

e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.

Chi ne afferma l'onnipotenza

è lui stesso la prova vivente

che essa onnipotente non è.

Non c'è vita

che almeno per un attimo

non sia immortale.

La morte

è sempre in ritardo di quell'attimo.

Invano scuote la maniglia

d'una porta invisibile.

A nessuno può sottrarre

il tempo raggiunto.


::::::    Creato il : 05/02/2012 da marsala rossella    ::::::    modificato il : 12/02/2012 da Magarotto Roberto    ::::::