Patrizia e Federico ( un bel giorno di sole al mare ....)
Mi chiamo Patrizia Crestani, abito a Bussolengo (VR) e ho 47 anni.
Dopo tanto tempo mi sono decisa a raccontare la mia storia, forse perché il mese di dicembre mi ricorda un momento molto delicato della mia vita.
Era il 12 dicembre del 2000: allora avevo 36 anni quando mi sono ritrovata in ospedale con un camice bianco pronta per entrare in sala operatoria dove mi hanno asportato un rene.
Mi ricordo che qualche giorno prima, organizzando l’operazione, il primario del reparto Urologia dell’Ospedale mi disse: ”Signora, se lei vuol vedere crescere suo figlio è da operare subito”.
Sospettavo di avere qualcosa di grave ma non facevo domande.
L’intervento riuscì bene (così mi disse il primario) ma non arrivava mai l’esito dell’esame istologico.
Quando mi hanno chiamata perché dovevo fare una visita nel reparto oncologico, ero spaventatissima. Il medico mi disse che i risultati erano arrivati dall’America perché il mio era una forma di tumore molto raro.
Cominciò a dirmi che avrei dovuto sottopormi a un ciclo di chemioterapia che sarebbe durata sei mesi.
In quel momento non capivo più nulla, mi ero illusa che con l’intervento tutto fosse finito e invece il peggio doveva ancora succedere.
Impotente a ogni decisione, venni ricoverata per la prima volta nel reparto Oncologia Ero in una cameretta sola e l’unico pensiero che potevo fare era quello di essere dall’altra parte del mondo, in un posto isolato dove anche la mia testa potesse essere lontana, lontana, ma poi mi resi conto che la realtà era ben diversa.
Ho dimenticato di dire una cosa importantissima: avevo un bambino che allora aveva sei anni di nome Federico e non mi ero mai allontanata da lui.
Purtroppo per ogni ciclo di terapia che facevo, mi ricoveravano per cinque giorni e così dovevo “abbandonare” Federico e tutto questo comportava un dolore continuo.
Sono stata in reparto per tanto tempo e così ho avuto modo di conoscere, oltre ai medici che mi seguivano, un equipe di infermiere straordinarie. Per me sono state degli angeli e saranno sempre impresse nel mio cuore, ancora adesso, dopo 10 anni, appena posso, passo in reparto a salutarle.
Durante questo cammino mi sono fatta un esame di coscienza, di come avevo passato la mia vita fino a prima di tutto questo. Gli avvenimenti felici passati, gli sbagli compiuti, la solita vita fatta di routine, il lavoro… la casa… la famiglia… e poi mi sono accorta che la vita, nonostante i sacrifici, è un dono che va apprezzato sempre e comunque.
Ho scoperto nelle persone cosa vuol dire affetto, umanità, amore, solidarietà.
Dopo tanti anni mi sono resa conto che la fede è un rifugio unico e sicuro.
Ho tanto, tanto pregato il Signore di farmi guarire e di darmi la gioia di vedere crescere mio figlio.
Il Signore mi ha ascoltato perché oggi Federico ha 16 anni e siamo ancora assieme. Ancora oggi nelle mie preghiere lo metto sempre sotto la protezione di Dio e ancora mi ascolta perché è un ragazzo straordinario. Credo che anche lui abbia percepito il valore della vita e con questo aggiungo anche che la maggior medicina è stato il nostro amore.
Ringrazio tutte le persone che mi hanno curato, che mi hanno fatto compagnia, che mi hanno sostenuto nei momenti di sconforto. Ringrazio tanto la mia famiglia che mi ha preso per mano come se fossi stata una bambina indifesa.
Purtroppo due anni fa abbiamo rivissuto lo stesso dramma anche con mia sorella che subito due interventi delicati: anche lei ha corso avanti e indietro dagli ospedali per un anno e mezzo.
Una volta incontrai un’amica e mi disse: “ certo Patty, che tu e tua sorella siete state proprio sfortunate!”. E io le risposi: “siamo state fortunate perché siamo ancora vive!”.
Spero che la mia testimonianza serva come incoraggiamento a tutte la persone che oggi si trovano nella stessa situazione.
Auguro a tutti voi di trovare questa forza e vi accorgerete che la vita è un dono unico, inestimabile e per cui vale la pena di combattere.
CON AFFETTO
PATRIZIA CRESTANI
Patrizia e Federico oggi
:::::: Creato il : 04/01/2011 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 04/01/2011 da Magarotto Roberto ::::::