Alcuni visitatori del nostro sito mi hanno chiesto di pubblicare il famoso decalogo di consigli su come affrontare la vita dopo una grave malattia : e' stato ideato dal dr.Balfour Mount, fondatore del servizio di Cure palliative del Royal Victoria Hospital di Montreal , uno dei primi al mondo, nel 1975
Ecco “Il Decalogo dell’healing”: ( o della vita salutare)
I) SII VERAMENTE PRESENTE IN QUESTO MOMENTO
Healing, come amore, gioia, timore, meraviglia ed esta-
si, accadono proprio ora, nel presente, libero da elucu-
brazioni del passato e paure del futuro. Come Oliver
Wendell Holmes affermò: “Quello che si trova dietro di
noi e quello che si trova prima di noi sono poca cosa
rispetto a quello che si trova dentro di noi”.
Eppure, mi rendo conto di trascorrere la maggior parte
del mio tempo preoccupandomi del passato e del futuro.
Io devo immergermi nel presente, imparare a conoscere
le persone e le cose che sono intorno a me ora, in questo
momento.
II) ABBI FIDUCIA
Guarire significa andare avanti, un salto di fede, immer-
gersi e non farsi sommergere, come Carl Jung diceva. Il
paziente Phil Simmons, affetto dalla malattia di Lou
Gehrig, lo chiamava “imparare a cadere”. Noi cadiamo
dallatesta al cuore; dall’egoismo e dai nostri meccani-
smi di difesa abilmente costruiti, cadiamo nel perdono di
noi stessi e degli altri, nella realizzazione dello straordi-
nario potenziale di noi stessi e nella consapevolezza delle
connessioni che il guarire crea.
Possiamo vivere queste relazioni su quattro livelli: un
senso di comunione con se stessi (l’individuazione di
Carl Jung); la comunione con gli altri (la relazione IO-
TU di Martin Buber); la comunione con il mondo perce-
pito attraverso i nostri sensi (come con la musica o la
magnificenza della natura); e la comunione con il signi-
ficato ultimo, comunque sia percepito: Dio, l’Altro, il
Cosmo, il Più, l’Unità del tutto.
III) PROVVEDI AI BISOGNI DELLA TUA PERSONA
NELLA SUA INTEREZZA
noi siamo “corpo, mente e spirito” o
“corpo, spirito e anima”, come preferisci. Abbiamo il
dovere di provvedere ai nostri bisogni in ciascuna di
queste componenti di noi stessi, ogni giorno.
IV) APRITI A RELAZIONI PIÙ INTIME E PROFONDE
Rammenta che la nostra vita interiore si esprime nelle
relazioni. Essa si riflette nel modo in cui viviamo le
nostre relazioni ai quattro livelli precedentemente consi-
derati.
Ricerca, all’interno della tua tradizione religiosa o gui-
dato dal tuo buon senso, maestri che parlino sulla base
della propria personale esperienza e non per dogma. Vai
a fondo nelle cose. Come C.S. Lewis osservò: “Sembra
che il processo di vita consista nel prendere coscienza di
verità così antiche e semplici che, se pronunciate, suona-
no come aride banalità”. Lewis continua: “Non possono
suonare diversamente da quelle di chi non ha vissuto l’e-
sperienza fondamentale: e cioè, il perché non esista un
reale insegnamento di tali verità possibili e che ogni
generazione ricomincia da capo”.
V) ASCOLTA LE TUE INTUIZIONI
O, come diceva Joseph Campbell: “Segui la tua beati-
tudine”.
VI) CREA
Impara a conoscere le cose che ti piace fare. Dedica una
parte di tutte le tue giornate all’espressione del tuo lato
creativo.
VII) SVILUPPA LE TUE CAPACITÀ DI AUTORIFLESSIONE
Esamina te stesso, annota i tuoi pensieri e le tue sensa-
zioni. Esse non sono la realtà. Esse sono la tua reazio-
ne alla realtà. Lascia che fluiscano e torna al tuo cen-
tro di calma interiore. Impegnati ad acquisire autocon-
sapevolezza, interrogandoti su te stesso
VIII) SII GENTILE CON TE STESSO
Il cammino verso l’healing è lento. Anzi, l’obiettivo non
viene mai raggiunto. Il cammino è tutto. Tu sei un espe-
rimento unico nell’universo, dotato di un potenziale pre-
ciso, da usare per dare un contributo a questo mondo.
Cos’è che solo tu riesci a fare, devi fare, se esisti per
esprimere tutto il tuo potenziale?
IX) PENSA IN PICCOLO
Abbandona l’illusione del controllo.
Ammetti che
siamo tutti sulla stessa barca, esattamente la stessa
barca. I valori di esaltazione dell’ego tipici della cultu-
ra occidentale (“Io sono il numero uno”; il bisogno di
ricchezza, potere e controllo; la diffidenza per tutto, ad
eccezione di ciò che è fisico, il bisogno di essere il
migliore del mondo in quello che fai) sono un ostacolo
all’healing.
Evita il potere, neutralizza le fantasie che esso genera in
situazioni in cui si fa pieno affidamento su di te. Umiltà
e onestà sono precursori essenziali dell’healing; gioia,
pace e un senso di comunione i suoi frutti.
X) CELEBRA
Nelle circostanze più disastrose, una pace sconfinata
deve essere trovata all’interno di se stesso. Rammenta
l’osservazione, a cui giunse dolorosamente Viktor
Frankl, “Tutto può essere preso ad un uomo, tranne una
cosa: l’ultima delle libertà dell’uomo - scegliere un atteg-
giamento in ogni tipo di circostanza, per scegliere la pro-
pria strada”. Se Frankl riesce a trovare la vita degna di
essere celebrata ad Auschwitz, ci sono possibilità che io
possa trovare il mio bicchiere mezzo pieno, forse pieno
fino a traboccare, qui e ora.
:::::: :::::: modificato il : 02/06/2009 da Magarotto Roberto ::::::