Fabio Salvatore, 32 anni, nato nella provincia di Taranto , e' un attore di teatro e di cinema ( ha partecipato anche alle fiction tv " il Grande Torino" "I Carabinieri" e " Pantani")
A vent'anni affronto' con grande determinazione le cure necessarie per sconfiggere un tumore della tiroide : da allora ritiene di essere diventato un uomo diverso, piu' consapevole, anche migliore .Ha scritto un libro " CANCRO NON MI FAI PAURA " Aliberti editore : tutti i ricavati delle vendite andranno alla FAVO ( federazione italiana delle associazioni di volntariato)
ecco il suo racconto del giorno dell'intervento chirurgico di asportazione del tumore :
pagine bellissime , di una intensita' emozionante e in cui molti nostri lettori si potranno riconoscere
IL RICORDO.IL GIORNO.L'INCONTRO
Tre maggio
Sara’ sempre il tre maggio di ogni anno
Mi fermo, penso.La mente si gela: sa di ghiaccio:
Parlai a me stesso “ Ho paura di pensare.Non devo pensare.Ho paura di riflettere .Ho paura di ricordare.Non devo ricordare . Perche’? A volte non ci sono risposte “
Tre maggio di ogni anno
e’ il tre maggio di ogni istante , di ogni attimo eterno della vita
“ Si prepari: dieci minuti e la veniamo a prendere” parole per sempre scandite nella mente , nel cuore e nell’anima
Tre maggio della vita che verra’
Policlinico S.Orsola, Bologna
Silenzio, voglio solo il silenzio
Eravamo tutti in ospedale : mamma, papa’, Luca ,Sarah , Marina , l’amica di sempre
Silenzio, meglio non ricordare i i loro volti, i loro occhi
Ricordo.Camice bianco. Nudo. Si chiuse la porta. Barella.Si ripari’ la porta :ero sereno, testa all’insu.’ Li guardai ad uno, ad uno negli occhi
Cancro maledetto
Neon negli occhi.Immagini nella mente: bambino, adolescente, ragazzo
“Nonna, oceano, mamma” Mi girai
E’ li’ . Respiro: Dolore , se penso a lei
Testa all’insu’.
La mente :ti prego, mente, fermati
Il corridoio non finiva mai : camminavo, mi spingevano. Luci e neon negli occhi .
La barella si fermo’.Si apri’ una grande porta.
Gli parlai” Sento che ci sei. Oggi sparirai da me: adesso da vigliacco te lo dico, ti odio, bastardo” era la prima volta che lo apostrofavo in questi termini: avevo covato tanta rabbia dentro me e finalmente era esplosa.
Entrai in una stanza : guardai negli occhi chi mi circondava
Mi sorridevano
Era la sala pre-operatoria: Mi attaccarono sul corpo di tutto :flebo, anestesia.
Ero accanto a una finestra e guardavo l’azzurro del cielo.Volavo nell’azzurro e sognavo la vita
Ho sonno .Mi si chiudono gli occhi .Provo ad aprirli.
Vidi un volto , due occhi, un sorriso:il camice bianco.La sua mano mi accarezzo’ il volto
Ho sonno . Mi addormento.
RISVEGLIO
Ritrovai quella mano sul volto. Mi accarezza .Mi sorride
Occhi d’amore, di forza e coraggio
Sorrisi dentro me . L’emozione in una lacrima
Percepii che tutto era andato.Il primo pensiero.Respiro.Sentivo il respiro.
Mi svegliai :le mani toccavano il corpo.Era gelido
Usci dalla sala operatoria ; parlavo dentro me
Mamma ti rivedo .
Mi girai “Mamma, ci sei” La guardai .Sorrisi.
“Ce l’ho fatta”
Attimo eterno, infinito”
Respiro .
:::::: :::::: modificato il : 22/10/2011 da Magarotto Roberto ::::::