TUMORI E VASI SANGUIGNI
importante scoperta italiana
fonte: salute24.ilsole24ore.com
Se il corpo umano avesse un piano regolatore, il tumore sarebbe in grado di sconvolgerlo. Complici due proteine pronte a dare alle cellule tumorali la chiave per aprire le porte dell`organismo e diffondersi. Si chiamano Wnt e Notch e il loro meccanismo è stato chiarito da uno studio italiano pubblicato sulla rivista internazionale Developmental Cell da Elisabetta Dejana, responsabile del programma di ricerca di Angiogenesi dell’Ifom (Istituto Firc di Oncologia Molecolare dell`Università degli Studi di Milano) e Monica Corada, primo autore del lavoro e ricercatrice presso Ifom.
Al centro della ricerca, sostenuta anche dall`Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul
Cancro), l’alterata organizzazione dei vasi sanguigni, uno dei tratti distintivi e più pericolosi dei tumori. Una volta che il sistema vascolare del tumore si è organizzato, le cellule cancerose utilizzano i vasi come “autostrade” attraverso le quali immettersi nel flusso sanguigno e dare inizio al viaggio che le disseminerà in giro per il corpo, dando origine nei diversi organi alle metastasi.
Già da tempo, gli scienziati sono alla ricerca di strategie per "affamare" il tumore bloccando i rifornimenti che arrivano attraverso vene e arterie. Ma l`angiogenesi non è tutto, spiega Dejana: "Non basta conoscere la quantità, ma bisogna guardare la qualità dei vasi che si formano nel tumore". Nel momento in cui i nuovi vasi penetrano nel tumore, infatti questi cambiano le loro normali caratteristiche: "Diventano molto irregolari, sviluppano un lume alterato, allargato o ridotto, e tra di essi non si distinguono chiaramente le arterie dalle vene", dice la studiosa. Si tratta di vasi molto fragili e permeabili, che possono facilmente dare origine a emorragie o permettono la fuoriuscita di liquidi che si accumulano nel tessuto tumorale provocando gonfiori e compressioni. Anche i farmaci chemioterapici diventano meno efficaci. "Se si pensa a un fiume – continua Dejana – quando gli argini sono ben costruti, alti e fortificati è difficile che avvengano esondazioni e la irrigazione dei terreni avviene correttamente. Quando invece gli argini sono deboli e discontinui, le acque del fiume possono straripare, l’irrigazione è alterata ed è più facile accedere al suo alveo dall’esterno. Allo stesso modo, i vasi irregolari e altamente permeabili presenti nei tumori non solo sono emorragici - spiega Dejana -, ma offrono una resistenza molto bassa all’entrata in circolo delle cellule cancerose e alla loro disseminazione".
Elisabetta Dejana
:::::: Creato il : 23/06/2010 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 15/09/2010 da Magarotto Roberto ::::::