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storia di carletto (il mio dolore, il dolore degli altri) [18/10/2009]


Mi chiamo Carletto, sono nato a Trevenzuolo in provincia di  Verona il 28 agosto 1942 e abito nel comune di Vigasio : sono sposato e padre di due figlie e nonno di tre nipotini meravigliosi. Vi dico subito che ho alle spalle un passato di alcolista e tabagista : questo mio stile di vita  me lo sono portato avanti per anni . A volte mi chiedo come ci ero finito dentro : nell’ 82  mi ero diplomato sommelier  ed esercitavo per hobby  quella  mia competenza  poi invece il vino  divenne una schiavitu’: riuscii a smettere  solo con l’aiuto di  persone amiche, dopo molti sacrifici  e con una grande forza di volonta’ .  Apparentemente stavo bene : finche’ nel  luglio 2005 in seguito agli acccertamenti per un aneurisma  all’aorta addominale  con una TAC mi accertarono una neoformazione polmonare destra .Praticamente mi sono ritrovato  una diagnosii di quelle  che soltanto a paralarne mi venivano i brividi, ancor piu’  quando pensavo  che un mio fratello era morto di un carcinoma  gli anni precedenti; era la mia paura , il mio incubo :quando mi svegliavo di notte, il mio pensiero correva li’. Immaginate quando  questo timore si e’ materializzato ed e’ diventato realta’. Ora stava capitando proprio a me! Ma Non si perse tempo. : il 4 agosto, ad una settimana  dagli accertamenti, mi hanno operato  e dopo 5 giorni in Rianimazione sono tornato in reparto: la’ sono venuto a conoscenza che mi avevano tolto tutto il polmone(“ pneumonectomia totale destra”). I medici mi rincuorarono dicendo che si poteva vivere bene lo stesso ; l’intervento era andato bene ma avevo il morale a terra .A due mesi il primo controllo oncologico risulto’ negativo; a 5 mesi invece  ci fu la nuova mazzata : recidiva! al polmone  sinistro !questa volta mi ricoverarono in Oncologia e mi sottoposero alla chemioterapia: stavo male , fisicamente e moralmente, avevo voglia di piangere, speravo di morire in fretta, mi vedevo gia’ un malato terminale ;vedevo la mia famiglia soffrire, senza volermelo dimostrare , in quel momento simpatizzavo per l’eutanasia e mi chiedevo che diritto avevano i medici di riempirmi di farmaci  cosi’  tossici. Per fortuna la terapia funziono’ , ripresi a stare meglio , pian piano  recuperai le mie forze e il mio buonumore e da allora non ho piu’ fatto terapie.
Oggi ho ripreso in pieno  la voglia di vivere ; i disagi ci sono ancora - ho un polmone solo!- ma sto imparando a conviverci ; ora sono sereno, affronto la vita come se nulla fosse accaduto. Da allora ho sentito che dovevo onorare un impegno verso gli altri, verso la vita degli altri che come la mia e’ sempre preziosa ed unica: sono diventato un “insegnante” nei gruppi  A.C.A.T ( club  degli alcolisti in trattamento) : sto con loro , racconto la mia storia e cerco di spiegare che la vita  va rispettata,  non va calpestata .
in tutti questi anni  ho imparato che ogni esperienza personale , pur nella sofferenza , ti arricchisce  e ti aiuta a comprendere meglio  il disagio, il dolore  degli altri






::::::        ::::::    modificato il : 18/10/2009 da Magarotto Roberto    ::::::
Commenti (1)
#1 commento inserito da : panaccio alice il giorno : 27/08/2009 alle ore: 14.41

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Grazie Carlo, in questi giorni di vacanza ho letto la tua esperienza. Probabilmente non comprendo neanche lontanamente cosa voglia dire passare quello he hai sopportato tu.