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QUART: nuove analisi statistiche ( Veronesi/Annals of Oncology aprile 2010) [22/05/2010]

                     Annals of Oncology aprile 2010

Analysis of local and regional recurrences in breast cancer after conservative surgery.
Division of Epidemiology and Biostatistics, European Institute of Oncology, Via Ripamonti 435, Milan, Italy. edoardo.botteri@ieo.it
Abstract
BACKGROUND: A minority of patients treated conservatively for breast cancer will develop local or regional recurrences. Our aim was to determine how their occurrence may be linked to the evolution of the disease. PATIENTS AND METHODS: We analyzed 2784 women treated for early-stage breast cancer by quadrantectomy and whole-breast irradiation in a single institution. We evaluated the prognostic factors associated with local, regional and distant recurrences and the prognostic value of local and regional recurrences on systemic progression. RESULTS: After a median follow-up of 72 months, we observed 33 local events, 35 regional events and 222 metastases or deaths as first events (5-year cumulative incidence 1.1%, 1.2% and 7.6%, respectively). Size, estrogen receptor status, Her2/Neu and Ki-67 were associated with all three types of events, while axillary status and vascular invasion were associated only with the occurrence of metastases or death. Young age increased the risk of local recurrence. Local and regional recurrences were associated with an increased risk of systemic progression: hazard ratios 2.5 [95% confidence interval (CI) 1.1-5.8] and 5.3 (95% CI 3.0-9.5), respectively. CONCLUSIONS: Local and regional recurrences after breast-conserving surgery are rare events. They are markers of tumor aggressiveness and indicators of an increased likelihood of distant metastases.

                                       

         Per chi non mastica inglese :

le recidive locali ( mammella) e regionali ( linfonodi vicini) dopo una quadrantectomia  + radioterapia sono eventi rari

 l'impatto chirurgico rispetto ad una mastectomia totale e'  ovviamente molto minore!

 la possibilita' di metastasi a distanza dipende dalle caratteristiche bioiogiche del tumore , non dal tipo di intervento sulla mammella

 

 

riportiamo qui  un estratto di un' ntervista a Umberto Veronesi quando il New England Journal  of Medicine nel 2002 aveva confermato la sicurezza della procedura

fonte : repubblica.it

 ll  New England Journal, la rivista medica americana più autorevole del mondo, alla fine le ha dato ragione. Dopo vent'anni il tasso di guarigione delle donne trattate con il suo metodo chirurgico del tumore del seno è identico a quello delle donne trattate con mastectomia radicale ( il  90 %  circa)   Vent'anni sono passati, professor Veronesi.
"Già, sembra un secolo. Allora si diceva "massimo tollerabile". Significava che una donna doveva essere sottoposta a una mutilazione del seno fino al massimo della tollerabilità, con effetti psicologici, sociali, comportamentali disastrosi. Era il metodo Halsted: uno scempio. Un giorno venne da me una ragazza di Milano, era graziosa, non voleva sottoporsi allo scempio. Doveva sposarsi, mi supplicò di aiutarla. Decisi così di dare corpo a un'idea che avevo da tempo. Nacque così il principio opposto alla mentalità oncologica dell'epoca. La frase che scelsi, ed è ancora valida, era "minimo efficace". Si trattava di vedere le cose da un altro punto di vista: significava - e significa - che si deve calibrare l'intervento chirurgico al minimo e al tempo stesso garantire al paziente la sua efficacia. Chiamai quella tecnica  QUART : QU stava aper quadrantectomia , cio'  la  asportazione del quadrante di seno che  conteneva il nodulo canceroso,  "RT" significava invece radioterapia. Le cose sono andate realmente così, seguendo il percorso minimo che comunque co nduce al successo del trattamento. Sono passati vent'anni e la nostra ricerca ha ricevuto dalla più autorevole rivista medica americana, il New England Journal of Medicine, la conferma in via definitiva che la chirurgia conservativa, la teoria dell'intervento minimo, è il trattamento di elezione per la cura del tumore al seno".

 
Una buona notizia non soltanto per lei, professore. "Questa è in primo luogo una grande notizia per il mondo femminile. Le donne che affrontano oggi il tumore al seno, una su dieci in Italia, sono sicure di avere a che fare con una malattia guaribile in oltre il 90 per cento dei casi con la possibilità di conservare la propria integrità fisica e la propria femminilità. In secondo luogo è un grande passo avanti per la scienza oncologica. Non dimentichiamo che non solo il tumore del seno è uno dei più diffusi al mondo, un milione di nuovi casi ogni anno, ma è anche un modello di studio per la maggior parte degli altri tumori".
 
New England Journal of Medicine
  Volume 347, Number 16 (October 2002)
     Full text available Twenty-year follow-up of a randomized study comparing breast-conserving surgery with radical mastectomy for early breast cancer.
   
     Authors: Umberto Veronesi, Natale Cascinelli, Luigi Mariani, Marco Greco, Roberto Saccozzi, Alberto Luini, Marisel Aguilar, Ettore Marubini
     Author Affiliations:
no affiliations available
     Source: New England Journal of Medicine, Volume 347, Number 16 (October 2002)
     Page Numbers: 1227 - 32
   
   
   
   
 
 
    
     Abstract: BACKGROUND: We conducted 20 years of follow-up of women enrolled in a randomized trial to compare the efficacy of radical (Halsted) mastectomy with that of breast-conserving surgery. METHODS: From 1973 to 1980, 701 women with breast cancers measuring no more than 2 cm in diameter were randomly assigned to undergo radical mastectomy (349 patients) or breast-conserving surgery (quadrantectomy) followed by radiotherapy to the ipsilateral mammary tissue (352 patients). After 1976, patients in both groups who had positive axillary nodes also received adjuvant chemotherapy with cyclophosphamide, methotrexate, and fluorouracil. RESULTS: Thirty women in the group that underwent breast-conserving therapy had a recurrence of tumor in the same breast, whereas eight women in the radical-mastectomy group had local recurrences (P<0.001). The crude cumulative incidence of these events was 8.8 percent and 2.3 percent, respectively, after 20 years. In contrast, there was no significant difference between the two groups in the rates of contralateral-breast carcinomas, distant metastases, or second primary cancers. After a median follow-up of 20 years, the rate of death from all causes was 41.7 percent in the group that underwent breast-conserving surgery and 41.2 percent in the radical-mastectomy group (P=1.0). The respective rates of death from breast cancer were 26.1 percent and 24.3 percent (P=0.8). CONCLUSIONS: The long-term survival rate among women who undergo breast-conserving surgery is the same as that among women who undergo radical mastectomy. Breast-conserving surgery is therefore the treatment of choice for women with relatively small breast cancers. Copyright 2002 Massachusetts Medical Society
     Citation: Umberto Veronesi, Natale Cascinelli, Luigi Mariani, Marco Greco, Roberto Saccozzi, Alberto Luini, Marisel Aguilar, Ettore Marubini . Twenty-year follow-up of a randomized study comparing breast-conserving surgery with radical mastectomy for early breast cancer.. New England Journal of Medicine, Volume 347, Number 16 (October 2002), pp. 1227-32
   


::::::    Creato il : 22/05/2010 da Magarotto Roberto    ::::::    modificato il : 22/05/2010 da Magarotto Roberto    ::::::
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