G.Bonadonna negli anni '80
Caro Dott. Bonadonna,
ho ricevuto l'invito alla presentazione del suo nuovo libro "UNA GUERRA DA VINCERE".
Vengo a scriverle come avevo fatto una volta, tanto tempo fa. So che lei ricorda....quando lei, colpita da un grave ictus, io che era stata una sua giovane paziente, a distanza di tempo mi ero offerta di aiuitarla, Non avevo dimenticato cosa lei, come medico, aveva fatto per me.
Iniziò così uno "speciale" rapporto medico-paziente dove le parti si invertivano. Io la curante, lei un paziente "famoso".
Non immaginavo però che ancora una volta si prospettava all'orizzonte di lì a poco un uragano.Che ancora una volta, anche se in maniera diversa, sarei stata colpita così duramente. Solo gioco del destino?
Da quel momento a seguire un periodo difficile mi ha portato a dover cambiare il corso della mia vita. In tutto questo tempo ho avuto poche occasioni di vederla anche se cercavo di avere sue notizie.
Con fatica, lentamente, mi sono risollevata. Non ho perso la mia serenità, ho sempre cercato di fare del mio meglio. La mia malattia è stata "maestra". Mi ha insegnato a non sciupare il tempo che abbiamo, della ricchezza della nostra vita. Penso che qualcosa di straordinario possa sempre accadere e stupire. Basta volere e il coraggio di ricominciare.
Sono venuta in Istituto alla presentazione del suo libro. L'emozione di ritrovarmi nello stesso luogo che per un tempo era stato, vicino a lei, abituale e' stata forte. Sono venuta a salutarla, L'espressione dello sguardo con cui mi ha ricevuta mi ha commossa. I ricordi sono rifioriti.
Concludo citando una frase di W. Shakespeare, poeta che lei predilige. "Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, che non ne sogni la tua filosofia".
grazie di tutto
Adele Genghini
:::::: Creato il : 22/04/2010 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 22/04/2010 da Magarotto Roberto ::::::