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INVALIDITA' CIVILE
fonte www.vitavera.org- ANMIC
Importanti novità si preannunciano per il mondo della disabilità a seguito dell’approvazione della legge n.102 del 3 agosto 2009.
L’art. 20 introduce molteplici innovazioni sia in materia di accertamento dell’invalidità che di erogazione dei benefici economici. In sintesi si stabilisce che: 1- dal 1° gennaio 2010 le domande di riconoscimento dell’invalidità civile,cecità civile, sordità civile, handicap (L.104/92) e disabilità (L.68/99) non saranno più presentate agli sportelli delle A.S.L. ma direttamente all’INPS che stabilirà le modalità di presentazione e poi trasmetterà le domande, in via telematica, alle Aziende Sanitarie Locali che provvederanno alla convocazione. 2- Le commissioni mediche delle A.S.L. saranno integrate da un medico dell’INPS quale componente effettivo. 3- Saranno affidate direttamente all’INPS le funzioni “concessorie” cioè del pagamento delle pensioni,assegni, indennità ecc. spettanti alle persone invalide. Ci sono altre disposizioni importanti in questo articolo ma per ora limitiamoci ad analizzare i tre punti sopra indicati cercando di prefigurare i cambiamenti pratici per chi deve presentare domanda di invalidità (cecità, sordità, handicap e disabilità). Punto 1 - Da gennaio 2010, le domande di accertamento saranno presentate direttamente all’INPS. Dove e con quali modalità non è stato ancora reso noto! L’INPS non farà le visite di accertamento,probabilmente non essendo in grado di evadere la mole di domande presentate annualmente. Per questo invierà “in via telematica” le pratiche alle A.S.L. Significa che le pratiche dovranno essere trasformate in formato elettronico ed inviate via computer alla A.S.L. di residenza dell’invalido. Peccato che a meno di 60 giorni dall’entrata in vigore di questa “rivoluzione”nessuno sappia se il software, i computer, le linee di comunicazione telematiche,dell’INPS e delle ASL, siano stati predisposti e testati, o se addirittura esistano; e nemmeno si è conoscenza se la formazione del personale interessato sia stata effettuata. Ritengo che far compiere alle domande,cartacee o elettroniche che siano, il passaggio dall’INPS alla ASL e poi dalla ASL all’INPS sia un’inutile e grave perdita di tempo. Meglio sarebbe presentare le domande direttamente alla ASL che successivamente trasmette, in via telematica,l’esito all’INPS, mettendo in grado l’Ente di liquidare subito i benefici economici eventualmente riconosciuti. Punto 2 - nelle commissioni delle ASL è previsto, da gennaio 2010, anche un medico dell’INPS la cui presenza dovrebbe abbreviare i tempi di attesa. Attualmente trascorrono circa 60/90giorni dopo la visita, perchè il “nullaosta”, cioè l’approvazione del verbale da parte della commissione di controllo dell’INPS, venga spedito a casa della persona invalida. Questa innovazione è senz’altro positiva:purtroppo a tutt’oggi non è dato sapere se diventerà operativa, visto che l’INPS non sembra disporre di un numero di medici sufficiente a garantire la presenza in tutte le commissioni mediche oggi operanti. In ogni caso la priorità è sicuramente quella di ridurrei tempi di attesa per gli invalidi. Punto 3 - l’INPS gestirà le fasi di concessione ed erogazione dei benefici economici agli invalidi. Benissimo, se verranno introdotte modalità intelligenti, semplici e veloci. È auspicabile(doveroso direi!) che, nella domanda,sia già prevista la presentazione di tutti i documenti necessari al pagamento senza dover portarne degli altri successivamente!Per ora mi fermo qui nell’analisi di una legge che, sulla carta ha molti aspetti positivi, ma altrettanti poco chiari e sicuramente migliorabili. Aspettiamo L’INPS e le ASL alla prova dei fatti. Noi dell’ANMIC siamo qui a disposizione, se serve, col nostro bagaglio di esperienza e di storia, sempre al servizio degli invalidi. Aggiungo una considerazione finale: la complessità della normativa e delle novità introdotte, relative all’invalidità civile richiede sempre più competenza e professionalità all’ANMIC e ai suoi rappresentanti. L’ANMIC è presente con i suoi medici, con i suoi delegati, con i suoi volontari, nelle Commissioni mediche, nelle Istituzioni e sul territorio, sempre a fianco ed a difesa dei diritti delle persone disabili. La concreta possibilità di una collaborazione –confronto leale, tra pari, con le Istituzioni passa anche e soprattutto attraverso una reale indipendenza. Indipendenza culturale,professionale, ed anche economica.
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