Cari amici,
se è vero, come è vero, che i nostri amici, le nostre amiche che hanno portato a termine questa loro esperienza terrena sono per noi fonte di ispirazione e di ricerca (come se grazie a loro fossimo condotti per mano ad approfondire argomenti che fino ad ora avevamo relegato in un angolo), mi sento di suggerirvi due letture. Affascinante la prima, davvero importante la seconda.
Raymond A. Moody è un medico, psicologo e parapsicologo statunitense, noto per i suoi studi sugli stati di premorte.
Negli anni successivi lo stesso Moody ha attenuato la portata delle proprie affermazioni, e nel libro L'ultimo sorriso (2001) ha accusato il precedente editore di avere eliminato per ragioni commerciali l'ultimo capitolo da La vita oltre la vita, nel quale spiegava «perché le esperienze di pre-morte non possono essere ritenute una prova scientifica della vita oltre la morte».
Comunque la si pensi, rimane una lettura affascinante.
La vita oltre la vita di Raymond A. Jr. Moody – Mondadori
Elisabeth Kübler Ross è stata un medico, psichiatra e docente comportamentale svizzera. Viene considerata la fondatrice della psicotanatologia, ed uno dei più noti esponenti dei death studies.
Dalle sue esperienze con i malati terminali ha tratto il libro La morte e il morire pubblicato nel 1969 che ha fatto di lei una vera autorità sull'argomento. Celebre la sua definizione dei cinque stadi di reazione alla prognosi mortale: diniego (denial and isolation), rabbia (anger), negoziazione (bargaining), depressione (depression), accettazione (acceptance). Chiave del suo lavoro è la ricerca del modo corretto di affrontare la sofferenza psichica, oltre che quella fisica.
La morte e il morire, Assisi, Cittadella, 1976.
La morte e la vita dopo la morte. "Morire è come nascere", 2007
I suoi libri sono consigliati anche dalla Lilt (Lega Italiana Lotta Tumori) per la formazione dei volontari operativi negli hospice.
Personalmente, sono molto legata a due passaggi di questo piccolo, prezioso libro. Le ho ricopiate su un foglietto che ho attaccato vicino allo specchio del bagno, dove posso “ripassarle” ogni giorno. Ve le regalo.
[…] la conoscenza è utile, ma la sola conoscenza non è in grado di aiutare nessuno. Senza la testa, il cuore e l’anima non si può aiutare nessuno.
[…] è un privilegio trovarsi al capezzale di un morente […] si possono sperimentare cose meravigliose. E se trasmetteremo ai nostri figli, ai nostri nipoti e ai nostri conoscenti ciò che abbiamo imparato dai morenti, allora il mondo ridiventerà un paradiso. Credo che sia veramente tempo di cominciare a farlo.
:::::: Creato il : 02/03/2010 da marsala rossella :::::: modificato il : 03/03/2010 da Magarotto Roberto ::::::