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Patrizia, mandaci una cartolina ! [24/02/2010]

Patrizia da pochi giorni ci ha lasciato .

per piu' di 2 anni aveva convissuto con la sua malattia ( un tumore del pancreas ) vivendo  la sua " vita come prima" ,

accompagnando la crescita dei suoi due ragazzi con dolcezza e fermezza insieme e coltivando l'amore per il suo adorato Alberto ( la sua storia la trovate  nella sezione apposita : storia di patrizia : vita da K -11/12/2008)

 alla fine con  coraggio e  quella serenita' che  le e' stato  possibile avere  ci ha salutato per sempre 

Una bella canzone  di Carmen Consoli , dedicata al padre morto di recente, 

dice:

" MANDACI UNA CARTOLINA "

 cosi' noi chiediamo Patrizia

facci sentire che sei ancora con noi

Per ricordarla pubblichiamo qui delle foto che lei aveva fatto con le sue compagne e i suoi compagni di chemioterapia , con i suoi medici curanti , con le sue infermiere : il suo book fotografico l'aveva intitolato : INSIEME e aveva partecipato ad un concorso fotografico nazionale nel 2009

 

 

                                                                                                                        

 

 

                                                                                                                         


::::::    Creato il : 20/02/2010 da Magarotto Roberto    ::::::    modificato il : 24/02/2010 da Magarotto Roberto    ::::::
Commenti (1)
#1 commento inserito da : Marsala Rossella il giorno : 22/02/2010 alle ore: 14.45

testo:


Ciao Patrizia, so che tu ci senti. Da oggi comunicheremo con il pensiero, in spirito. Sei lì adesso, con le mie amiche Annelisa, Morena e Roberta. Sei lì con il mio papà, Vincenzo, che è andato via prima di te per la tua stessa malattia. Siete lì ma io vi sento tutti vicini; sento che potete ascoltarci e, se occorre, guidarci e suggerirci di aggiustare il tiro. Per quanto abbiamo capito molte cose, grazie alla malattia, siamo fragili, piccoli esseri umani sempre pronti a sbagliare strada. Ora però ci siete anche voi con noi. Il vostro ricordo è un incitamento a prestare attenzione, a non cedere di fronte alla paura. E l'esempio che tu, Patrizia, hai dato ai tuoi figli e a quelli che ti conoscono sarà sempre vivo. Chi, come noi, ha scelto di esporsi in prima persona, ha fatto un percorso di malattia diverso: credo più consapevole e nella volontà di avvicinare con il cuore quelle persone che, come tu hai ben scritto, si danno alla fuga spaventate; o quelle che, affrontando la malattia, si ritraggono quasi vergognose di portare una colpa. Questa società in cui oggi viviamo elogia solo l'apparente successo -e sottolineo apparente- di chi va avanti nel lavoro e nelle relazioni senza porsi domande e mostrando al mondo solo la parte accettabile e accettata. La malattia, la paura, la sofferenza sembrano bandite; sono relegate in un luogo oscuro, che sembra abitato solo dagli "sfortunati". Mi dispiace per loro. Non sanno quanto coraggio ci voglia per affrontare a viso aperto tutto questo, ogni giorno. Non sapranno mai quanta forza possa dare ricevere il sorriso del tuo compagno di terapia e quanto questa condivisione faccia scoprire la BELLEZZA. Quindi, grazie a te, Patrizia, per essere stata così come sei: vera e sincera, forte e fragile, coraggiosa e timorosa. Sono sicura che saprai mandarci ancora il tuo messaggio d'amore. Ora più che mai. Sta a noi saperci mettere in ascolto. Un bacio, Rossella
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