Vogliamo qui riportare alcuni dei ragionamneti fatti nella giornata della Fondazione AIOM a Verona il 10 ottobre dal dr. Manuel Katz, psicologo clinico laureatosi a Tel Aviv , formatosi ad Harvard , per lunghi anni psicologo presso L'Istituto dei Tumori di Gerusalemme e che ora lavora presso l'istituto di Psiconcologia di Firenze
" Quando ascoltiamo qualcuno, dobbiamo relazionarci ad esso come ad un "intero" non solo come malato, come tumore della mammela o del colon, come parente del malato.
Cosa vuol dire aiuto?: si basa sulla diseguaglianza: io sono forte e l'altro e' debole , creo un debito,mi sento causa di cio' che accade( asse potenza-impotenza), mi rimane soddisfazione ma la sofferenza mi impatta, rischio il burn-out.
Cos'e all'opposto servizio? sono due interi che si incontrano, non solo con le loro forze ma anche con le debolezze, si ha la sensazione di contribuire a qualcosa di piu' grande che accomuna me e l'altro, lascia gratitudine reciproca, e' qualcosa di molto intimo"
Grazie, Manuel per i bellissimi stimoli per tutti noi operatori sanitari
Il prof.Sandro Spinsanti , della Fondazione Giano di ROMA, presidente del Comitato etico del policlinico di Modena, sul diriitto dei malati a scegliere col medico la cura piu' appropiata ha citato due casi opposti :
quello di Susan Sontag ( la scrittrice americana morta l'anno scorso di tumore, di cui ricordimao tra gli altri "Davanti al dolore degli altri" ) che scelse fino alla fine di provare tutte le terapie sperimentali
e quello di Tiziano Terzani ,( ricordiamo "Un altro giro di giostra" ) che rifiuto' di fare ancora terapie tradizionali e giro' il modo, soprattutto orientale, per cercare cure alternative
Chi aveva ragione? : secondo Spinsanti tutti e due perche' ha ragione chi fa scelte coerenti con la propria personalita' - in assenza di cure ben definite- ,ha ragione chi fa scelte che assecondino la ricerca di senso che ognuno di noi compie avvicinandosi la fine della propria vita
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