Linda e Roberto ( Firenze)
E’ marzo del 2008 quando un giorno a Roby, mio marito , viene diagnosticato un tumore allo stomaco, in pochi minuti crolla tutto, pensi che non sia possibile, lui, uno sportivo, la regola fatta uomo, mai fumato mai bevuto mai condotto una vita sregolata in niente, il dottore parlava ma io non riuscivo a capire quello che stava dicendo, vedevo solo le sue labbra che si muovevano, poi ad un certo punto Roby si gira verso di me e mi ha detto “non piangere, me lo immaginavo, sto troppo male”.
In pochi minuti ti crolla il mondo addosso, in pochi giorni ti devi riorganizzare totalmente la vita, passano tre giorni e iniziamo la chemio, ci parlano di sei cicli, i primi tre e poi la valutazione per affrontare l’intervento, considerando che la terapia era molto forte ci viene consigliato di attivare il servizio sanitario domiciliare, da quel momento i medici e gli infermieri della Fondazione ANT diventano i nostri angeli custodi.
Torniamo a casa perché dobbiamo parlare con Linda , la nostra bambina di 9 anni, abbiamo deciso subito che dovevamo dirle la verità,lo abbiamo sempre fatto, su tutto, Linda è una ragazzina vispa, in gamba, abbiamo cercato le parole giuste, adatte ad una bambina della sua età, ma era giusto cosi, soprattutto per il legame che c’è fra lei e Roby, un Amore con la A maiuscola.
La chemio non da i disturbi che ci avevano prospettato, tanto che Roby ha continuato a lavorare, anche se da casa, l’unica cosa decide di rasarsi i capelli, ma quello veramente non conta.
Arriva giugno, la TAC di controllo conferma che la terapia sta funzionando, viene programmato l’intervento.
Ore e ore fuori dalla sala operatoria, non mi sono mossa di li, poi finalmente esce il chirurgo, l’intervento è andato bene, adesso dobbiamo guardare avanti.
Passa un mese e ricominciamo la chemio che finisce ad ottobre, va tutto bene, tanto che portiamo Linda in vacanza prima a Gardaland, poi Venezia.
Passano i mesi, facciamo i controlli che confermano che sta andando tutto bene, poi a maggio qualcosa non va, dobbiamo ricominciare tutto da capo, Roby lo sapeva, avevamo chiesto 1000 volte quante probabilità ci fossero che la malattia si ripresentasse.
Il 13 luglio Roby ci ha lasciati, mancavano 10 giorni al suo quarantaduesimo compleanno, ha combattuto la sua malattia con grande dignità e con una forza incredibile, senza mai lamentarsi, trovando una giustificazione a questa enorme ingiustizia che lo ha strappato alla sua bambina.
Sono convinta che adesso lui, da grande ciclista com’era, sta pedalando sulle cime più alte e da lassù ci protegge, sono passati quasi cinque mesi da quel lunedì, la sera con Linda lo aspettiamo , è la stella più luminosa nel cielo.
…..lui era il mio nord, era il mio sud, era l’oriente e l’occidente,i miei giorni di lavoro, i miei giorni di festa,era il mezzodì, la mezzanotte, la mia musica, le mie parole………….W.H.Auden
Annalisa
Linda è nata per la festa del papà, il 19 marzo del 1999, ha vissuto la malattia di Roby con preoccupazione ma anche con serenità, era lei che spiegava sia ai compagni di scuola che alle persone che ci conoscono il perchè il babbo non aveva i capelli o perchè per un periodo (brevissimo) la seguiva un pò meno negli allenamenti di nuoto sincronizzato, era il suo modo di infondere tranquillità anche a noi, con naturalezza diceva "oggi il babbo non è potuto venire perchè stamattina ha fatto la chemio....".
La frase però più ricorrente, anche nei temi a scuola era "spero che al babbo tolgano presto il pallino (riferito al port per la chemio) così l'estate prossima può farmi fare i tuffi al mare.
Roby è sempre stato un babbo molto presente, sono certa che i dieci anni di Linda vissuti con lui ne valgono almeno trenta, si sono dedicati ogni anno una settimana al mare da soli,da quando Linda aveva tre mesi, abbiamo preso insieme l'aereo per andare a Disneyland, era lui che spesso l'accompagnava a scuola, la portava dal dentista, in piscina, hanno condiviso la passione per la chitarra e oggi posso dire (anche se mi sono un pò arrabbiata negli anni) che sono felice che Linda abbia dormito spesso nel lettone con noi, ma lasciando sempre lo spazio perchè "il babbo deve stare comodo".
Un paio di settimane fa era particolarmente pensierosa, le ho chiesto cosa avesse fatto, lei con molta naturalezza mi ha detto "mamma adesso io sono felice perchè sono sicura che il babbo sta bene, è in cielo con la sua mamma, e poi non potevo vederlo stare male così".
E' difficile pensare che una bambina di 10 anni possa dire certe cose, pensare che il suo babbo l’accompagna in ogni momento della giornata, qualche volta mi dice che lo vede, fuori della finestra di scuola oppure che le suggerisce quando viene interrogata, penso che sia anche frutto della preparazione che Linda ha avuto per affrontare la malattia di Roby, sono contenta di aver scelto la via della sincerità.
Oggi è sempre lei che vuol raccontare alle persone che incontriamo dove è il suo babbo.
Ieri sera ho trovato nel suo zaino di scuola un'agenda dove riporta i suo pensieri, le ho chiesto il permesso di trasmetterti quello che c'era scritto in una pagina:
Caro Babbo,
Ti amo e mi manchi tanto, posso chiederti un piacere? puoi in qualche modo farti vedere da me e dalla mamma? sai babbo, la Serina (la cuginetta di 3 anni) parla sempre di te ed io non mi annoio mai ad ascoltarla. tu vivi ancora babbo.
La tua bambina Linda
I bambini sono una grande forza, per la persona malata sono lo stimolo per combattere, per chi rimane, sono il motivo per alzarsi la mattina e riprendere a vivere.
:::::: Creato il : 04/12/2009 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 01/05/2010 da Magarotto Roberto ::::::