Carletto Tondelli ( trovate la sua storia in: storia di carletto- il mio dolore, il dolore degli altri
ci ha inviato questo testo, sincero e intenso, che vuol servire da incoraggiamento in chi si sente invischiato nel vizi dell'alcol e del fumo
che sono come gorghi che ti tirano sempre piu' giù
( e sono entrambi fattori che facilitano l'insorgenza di tumori )
Attenti a quei due
Carissimi amici,
vorrei rivolgermi a quelle persone che si sono accorte di avere qualche difficoltà a gestire il proprio consumo di alcol.
Purtroppo è successo anche a me.
Per molti anni ho consumato bevande alcoliche senza rendermi conto delle conseguenze. La nostra cultura del bere e l’informazione tendono a promuovere il consumo di alcol piuttosto che a mettere in guardia dai potenziali pericoli. Così io, come molti altri, ignoravo che l’alcol fosse una sostanza tossica, in grado non solo di danneggiare l’organismo, ma anche di creare assuefazione e dipendenza.
A lungo andare la mia vita era diventata un incubo, volevo smettere di bere ma da solo non ce la facevo. Continuavo a rimandare al domani. Questo per parecchio tempo.
Poi, un giorno più che mai inaspettato, ho avuto la fortuna di entrare in un club degli alcolisti in trattamento, inizialmente per curiosità, ma poi, fin da subito, sorpreso, incredulo per come si svolgevano questi incontri. Ascoltavo altre persone che avevano il mio problema raccontare con sincerità e serenità le loro storie e piano piano mi ha conquistato la solidarietà, l’amicizia vera delle persone. Dico vera perché quando partecipi ci si pone tutti alla pari, sullo stesso gradino, condividendo tutti lo stesso problema, la dipendenza dall’alcol.
Tornato a casa informai mia moglie e le mie due figlie di come si svolgeva la serata, dicendo loro che il programma era rivolto a tutta la famiglia. Ritornai al club con loro la settimana successiva e da allora, 7 gennaio 1992, ho iniziato l’astinenza dalle bevande alcoliche che ancora oggi porto avanti.
La mia scelta di chiudere con l’alcol si è rivelata provvidenziale. Avendo il fegato in ordine, disintossicato, ho potuto superare meglio l’asportazione di un polmone per cancro, tollerando così tutti i farmaci, compresa l’anestesia, abbastanza “tosta”. Purtroppo ero anche tabagista. In seguito ad una recidiva al polmone rimastomi, sempre grazie al fegato in ordine ho superato anche la chemioterapia. Ora sto bene. Mi godo la mia sobrietà, sia dal fumo che dall’alcol. Questo mi fa vivere meglio e mi aiuta ad affrontare le varie difficoltà che si incontrano nella vita di tutti i giorni. Due anni dopo l’inizio dell’astinenza dall’alcol ho frequentato un corso di sensibilizzazione sui problemi alcolcorrelati, spinto dalla voglia di aiutare altre persone a godere dei benefici che io ho potuto trarre frequentando il club e da 15 anni sono servitore in un club degli alcolisti in trattamento.
CREDETEMI : e' possibile uscirne!
Carletto Tondelli, 26 ottobre 2009
:::::: Creato il : 10/11/2009 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 11/11/2009 da Magarotto Roberto ::::::