Sono completamente d'accordo con Jan Gessler, anzi in inglese I couldn't agree more.
(vedi in EVENTI Patients as partners 4/10/2009)
Ma torno a ribadire un concetto che ho già più volte espresso: bisogna battersi affinchè l'interazione medico-paziente, l'informazione allrgata ai pazienti il più possibile, il trattamento del paziente non come malato e basta, ma come persona che deve poter partecipare alle proprie cure attivamente ...tutto questo e molto di più deve ancora entrare a far parte dell'habitus mentale quotidiano di molti oncologi. Soprattutto nella fase di follow-up, molti medici commettono il grande errore di assumere un comportamento sbrigativo, che non tiene in considerazione il fatto che davanti a loro continuano ad avere persone e non numeri; persone che continuano ad avere bisogno di rassicurazioni e di incoraggiamenti.
Non sapete quante persone mi raccontano di sentirsi come "abbandonate" alla loro vera o presunta guarigione e hanno una paura enorme di non saper gestire questa nuova fase della loro vita. Hanno paura di non saper individuare un problema subdolo o di dimenticare il calendario dei controlli ...forse anche di cose stupide o banali, ma ciònonostante vere, almeno per loro. E un buon medico, o una buona struttura oncologica, deve essere lì, deve far sentire al paziente che non è mai solo, è sempre compreso e sostenuto. Basta un sito, come questo e gli altri gia' segnalati in queste pagine : diventiamo tutti "portatori sani" di creatività e di informazione.
Rossella Marsala
Jan Gessler , presidente dell'European Cancer Patient Coalition
:::::: Creato il : 19/10/2009 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 19/10/2009 da Magarotto Roberto ::::::