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Cari amici,
consiglio a tutti la visione di questo piccolo-grande film.
“Look both ways” –(letteralmente in inglese, “guarda in entrambe le direzioni”, mentre il titolo italiano ne mortifica il profondo significato) è un film australiano che esce qui in Italia dopo quattro anni. La regista è Sarah Watt, il suo film ha ricevuto molti premi in tutto il mondo e molte lodi dalla critica internazionale. Distribuito qui da noi solo adesso, grazie alla Fandango, forse perché racconta piccole storie senza divi e senza glamour hollywoodiano.
La trama
Il film è un vero capolavoro narrativo che riesce a raccontare simultaneamente, con profonda grazia e ironia, le micro-storie dei personaggi che animano il film, le cui ordinarie esistenze vengono a intrecciasi nel corso di un torrido weekend ad Adelaide, segnato da un disastro ferroviario che ha comportato la morte di diverse decine di persone.
Il fotoreporter Nick scopre di avere il cancro; l’artista frustrata Meryl, in lutto per la morte del padre, vive ossessionata dalla morte; Andy, infelice e rabbioso per la sua vita complicata, viene a sapere che Anna, con cui ha avuto una storia occasionale, è incinta; un giovane uomo, inseguendo il suo cane, muore travolto da un treno, sconvolgendo la vita della sua compagna e del macchinista del treno, che non riesce a perdonarselo.
Questi tragici eventi cambieranno le vite di tutti i personaggi. La macchina da presa ci consente di osservare in loro tutte le sfumature possibili delle reazioni di fronte allo shock: sconcerto-incomprensione-disperazione-sconforto-rabbia-negazione- ricerca di un senso-bisogno d’amore e di conforto.
La genialità della scrittura narrativa del film consiste nell’uso molto sapiente di dialoghi scarni e nella materializzazione/visualizzazione dei pensieri dei due protagonisti (Nick e Meryl) attraverso immagini fotografiche e disegni animati.
Il commento
Ed è qui, in questi pensieri, soprattutto in quelli di Nick, che chi ha fronteggiato il cancro, come noi, riconoscerà se stesso. Immagini della tua vita -di quello che hai fatto, detto, mangiato; dei posti dove sei stato (inquinamento, radiazioni); delle parole non dette o delle azioni non compiute- si accavallano nella mente come gli scatti frenetici di una macchina fotografica. Pensieri di morte, che vorresti scacciare. Visualizzazioni di cellule che si riproducono più velocemente di quanto tu possa vivere, anche mentre sei lì che fai l’amore cercando conforto.
Ma, inusitatamente, la tragedia apre tutti loro –e anche tutti gli altri personaggi di contorno- ad un modo diverso di comprendere la vita. Dover fronteggiare la morte (o la reale possibilità di morire) li costringe per la prima volta a vedere la vita “in entrambe le direzioni-both ways”, da diversi punti di vista, portandoli d’un tratto a trovare un senso nell’apertura all’amore e nella mano tesa verso l’altro, in un gesto di comprensione e di condivisione che guarisce, salva, ridona senso, vivifica.
Non perdetelo, è una vera perla!
Rossella
:::::: Creato il : 21/06/2009 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 02/07/2009 da Magarotto Roberto ::::::