Fazio firma l’ordinanza, da oggi oppiacei più facili da prescrivere
La medicina del dolore ha avuto la sua svolta. L’annunciata ordinanza sulla prescrizione dei farmaci oppiacei è stata firmata il 17 giugno 2009 dal sottosegretario al Welfare e prossimo Ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Addio, quindi, alle ricette speciali a triplo ricalco: da oggi basterà una semplice ricetta - di quelle che si usano anche per anticoncezionali o pomate – per ottenere in farmacia un oppiaceo. «Ho firmato oggi un'ordinanza – ha annunciato Fazio durante un convegno – che ha valore temporaneo in vista di una legge ad hoc che regolamenti questi temi. Fino a ieri, per prescrivere oppiacei serviva la doppia ricetta a ricalco; un sistema molto complicato. Ora i medici potranno prescriverli con ricetta semplice, e tra due mesi basterà la ricetta rossa del Servizio Sanitario Nazionale che è tracciabile e non consentirà abusi».
L’ordinanza entrerà in vigore nei prossimi giorni dopo il vaglio della Corte dei Conti, e sarà valida per cerotti e pastiglie, che sono stati tolti dalla tabella che li catalogava come sostanze psicotrope dal punto di vista della prescrivibilità. Inoltre, nessun limite per il dosaggio, rendendo così meno penosa la ricerca da parte delle famiglie con malati terminali. Restano invece soggette ai limiti attuali le formulazioni iniettabili e i detossificanti (metadone). «Si tratta - spiega Fazio - di una liberatoria-ponte in attesa che, nel giro di due, tre mesi questi farmaci anti-dolore possano essere prescritti sulle ricette del servizio sanitario nazionale anche dai medici di famiglia».
Un piccolo grande muro che cade per i medici e soprattutto per i pazienti che fino ad oggi hanno dovuto affrontare complicati ostacoli burocratici per ottenere un po’ di sollievo. Una legislazione rigida che ha probabilmente condizionato il ritardo culturale dell’Italia nella terapia del dolore e che ha portato il nostro Paese agli ultimi posti nelle classifiche europee sulla prescrizione di farmaci oppioidi.
Fonte: Agi
Doloredoc intervista in esclusiva il Prof. Guido Fanelli
«Si tratta di una svolta epocale; un atto di grande coraggio. Da oggi il quadro delle cure palliative cambia radicalmente». Non nasconde la sua soddisfazione il professor Guido Fanelli, esperto di cure palliative, rappresentante del Ministero al Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e cure palliative.
«La nuova normativa aiuterà migliaia di persone – racconta Fanelli in esclusiva a DoloreDoc – Basti pensare che il 96% dei pazienti delle cure palliative ha come primo sintomo il dolore. Inoltre, si abbasserà anche il divario territoriale che divide Nord e Sud sull’accesso alla terapia del dolore. Per non parlare dei vantaggi economici».
Nessun dubbio nemmeno per quanto riguarda i limiti della legge, che escludono i farmaci detossificanti iniettabili (come il metadone) dalla lista delle «prescrizioni facili». «I limiti contenuti nella legge sono assolutamente sensati – sostiene il professor Fanelli - Alzare ancora di più l’asticella non avrebbe avuto senso. In più, per chi si preoccupa di possibili abusi o spaccio, posso citare alcune recenti ricerche americane, che hanno dimostrato come le possibilità che la morfina destinata ai malati di tumore imbocchi altre strade sono pari allo 0,3%: un tasso assolutamente gestibile e accettabile».
Ora c’è solo da aspettare la legge, promessa da Fazio in un paio di mesi. Un’attesa che potrebbe far insospettire qualcuno, visto anche l’iter a dir poco tormentato che proprio recentemente ha subìto il provvedimento sulle cure palliative. Ma Fanelli rassicura: «L’iter della legge non dovrebbe presentare alcun problema. Ieri ero ad una riunione alla Camera e ho incontrato anche la senatrice Binetti, che mi ha assicurato la sua assoluta apertura e il clima bipartisan che circonda questa legge. Prevedo quindi un’approvazione in tempi rapidi».
Rimane, comunque, il riconosciuto ritardo culturale – tutto italiano – sulle cure palliative, e la testimoniata carenza di strutture. Problemi che vanno affrontati direttamente, a partire dal territorio. «Ora i medici di medicina generale non hanno più scuse – conclude il professor Fanelli - Il progetto per le cure palliative che abbiamo in mente si basa proprio sul territorio; sul fatto di mettere il medico di famiglia al centro. Con questo provvedimento la prescrizione diventa assolutamente alla portata di tutti e abbiamo intenzione di mettere in campo anche la formazione professionale per aiutare il processo di un maggiore impiego delle cure palliative. Se a questo aggiungiamo che il Presidente della Commissione Affari Sociali, Giuseppe Palumbo, ha annunciato che proprio oggi verrà approvata la nuova legge sulle cure palliative, e che le Regioni hanno a disposizione ancora un 21% dei fondi stanziati dieci anni fa (200 milioni circa), si può dire che ci sono tutte le premesse per cambiare radicalmente il quadro delle cure palliative in Italia».
fonte: Redazione di Doloredoc
:::::: Creato il : 18/06/2009 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 18/06/2009 da Magarotto Roberto ::::::