Bur n. 9 del 27/01/2009
Sanità e igiene pubblica
Deliberazione della Giunta Regionale n. 4199 del 30 dicembre 2008
Progetti di pet therapy e di terapia del sorriso: approvazione graduatoria ed ammissione al finanziamento. Legge regionale n. 3 del 3 gennaio 2005, art. 3 e DGR n. 4448 del 28 dicembre 2006
(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [ L'Assessore alle Politiche Sanitarie Ing. Sandro Sandri riferisce quanto segue.
La legge regionale n. 3 del 3 gennaio 2005 "Disposizioni sulle terapie complementari (terapia del sorriso e pet therapy)" promuove la conoscenza, lo studio e l'utilizzo di nuovi trattamenti di supporto e integrazione delle cure clinico - terapeutiche quali la terapia del sorriso o gelotologia e la terapia assistita da animali o pet therapy.
Per terapia del sorriso, gelotologia o clown terapia si intende la possibilità di utilizzare, attraverso l'opera di personale medico, non medico e di volontari appositamente formati, il sorriso e il pensiero positivo in funzione terapeutica, in modo da integrare le cure medico/farmacologiche.
Per pet therapy si intendono le attività che utilizzano l'impiego di animali in affiancamento alle terapie della medicina tradizionale nella fase terapeutica, quale strumento di promozione della riabilitazione nei confronti della disabilità fisica, psichica, psichiatrica e di socializzazione con particolare riferimento ai bambini in situazione di disagio, vittime di maltrattamenti, abbandono e abusi e agli anziani autosufficienti e non.
L'art. 3 della sopra citata legge regionale, così come modificato dalla legge regionale n. 2 del 3 febbraio 2006, stabilisce che la Giunta Regionale provveda ogni anno ad emanare un bando di adesione distintamente per la presentazione di progetti di pet therapy e di terapia del sorriso, a cui possono partecipare, su proposta dei direttori generali, le aziende Ulss e le aziende ospedaliere del veneto. Tali progetti devono essere realizzati e nell'ambiente ospedaliero in via prioritaria nei reparti di pediatria, neurologia e oncologia nelle strutture semiresidenziali e residenziali per disabili, anziani autosufficienti e non. Il comma 2 dello stesso articolo 3 prevede che un apposita graduatoria definisca l'ammissibilità dei progetti al finanziamento regionale.
Pertanto, al fine di dare attuazione al dettato legislativo, con la DGR n. 4448 del 28 dicembre 2006 sono stati approvati due distinti bandi di adesione, unitamente ai relativi schemi di domanda, uno per le attività di pet therapy e l'altro per le attività di terapia del sorriso.
La medesima deliberazione ha disciplinato le modalità di presentazione dei progetti, i requisiti di ammissibilità degli stessi, i motivi di esclusione, i criteri per la predisposizione della graduatoria, la valutazione dei progetti ai fini della loro eventuale ammissione al finanziamento, le modalità di erogazione e di spesa del finanziamento ed in generale la regolamentazione del procedimento amministrativo.
In particolare la DGR n. 4448/2006 ha previsto che i progetti presentati vengano valutati da due apposite commissioni, una per la pet therapy ed una per la terapia del sorriso, definendone la composizione e rinviandone la nomina al un decreto del Segretario regionale Sanità e Sociale. Compito delle commissione è esprimere un parere in ordine alla validità tecnico-scientifica dei progetti e di redigere una graduatoria degli stessi attribuendo un punteggio nel rispetto dei criteri stabiliti dall'art. 6 di ciascun bando di adesione.
Sempre l'atto giuntale sopra riportato prevede che con successiva deliberazione, da adottarsi alla conclusione del procedimento amministrativo indicato nei bandi di adesione, la Giunta Regionale proceda all'approvazione delle due distinte graduatorie, una per i progetti relativi all'attività di pet therapy e l'altra per i progetti relativi all'attività di terapia del sorriso, all'ammissione al finanziamento dei progetti nel rispetto delle graduatorie e proceda all'impegno di spesa.
Prevede, infine, che con decreto del Dirigente Regionale della Direzione Servizi Sanitari, si proceda alla liquidazione del finanziamento, a favore dell'Azienda sanitaria proponente, dei progetti ammessi al finanziamento, nel rispetto delle modalità di erogazione già previste nei due bandi di ammissione
IN VENETO PRIMA RETE DI “NET PET THERAPY” D'ITALIA
Furetti, cani, coniglietti sono gli animali da compagnia tra i più richiesti dai bambini
ricoverati, ma analoghe proposte anche da anziani o da persone con problemi
relazionali. E’ emerso durante un esame dei risultati registratii a Padova: in un
biennio, sono stati trattati 250 bambini che, con la presenza degli animali prescelti,
hanno dimostrato curiosità, allegria e anche gioia (questo in oltre il 95 per cento dei
casi). Gli stessi parenti o genitori dei piccoli pazienti ricoverati hanno dato il loro totale
benestare affinchè la sperientazione abbia seguito (la percentuale è stata del 100%).
Ecco che la Regione, convinta di questa buona pratica, ha deciso di ripetere l’iniziativa
detta “Net Pet Therapy”. Il Veneto già nel 2005, emanò una specifica legge che ne
promuoveva la conoscenza, lo studio e l'utilizzo. Ora la Regione ha compiuto un
ulteriore passo avanti: ha costituito una propria “Rete”, cioè la “Net Pet Therapy”, che
è stata presentata all'Azienda Ospedaliera di Padova, alla presenza, tra gli altri,
dell'Assessore regionale alla sanità Sandro Sandri, dei Direttori generali della sanità
padovana e veronese e del Direttore dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie Igino
Andrighetto. Lo scopo di “Net Pet Therapy” è quello di unire le numerose esperienze
nate nel tempo in tutto il Veneto (tra pubbliche e private, ne contano 57, tra cui anche l'
Istituto Don Calabria di Verona tra i primi in Italia ad applicare quaesta terapia), integrarle
tra loro attraverso la rete, monitorare, sperimentare e validare tali esperienze,
arrivando alla realizzazione di Linee Guida e di un vero e proprio Manuale Operativo
per gli operatori sanitari e sociali. “E' ormai assodato – ha sottolineato Sandri – che
l'utilità di questa terapia va ben oltre la sempre piacevole compagnia di un animale e,
visti i risultati ottenuti con le sperimentazioni, è il momento di fare un passo avanti, a
cominciare dal rendere queste pratiche ben conosciute sia tra la gente che tra gli
operatori. Di sicuro si tratta di un altro modo concreto di migliorare la qualità della
vita dei nostri pazienti, e la Regione fa la sua parte con convinzione, a cominciare dal
finanziamento di 260 mila euro assegnato a questo progetto”.
:::::: Creato il : 25/05/2009 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 26/05/2009 da Magarotto Roberto ::::::