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bonadonna con noi [27/05/2008]

"Io sono un prigioniero; le regole le impone la mia malattia : questo e’ il mio carcere, dove sono recluso come il conte di Montecristo”
“Il  medico deve essere abile : il carattere del medico  puo’ produrre nel  paziente  un effetto pari o superiore  a quello di tutti i rimedi impiegati .”
La medicina e’ un’arte: e’ fatta di perspicacia ed intuito  e capacita’  di creare un  vero dialogo coi pazienti”
“ Auspico l’inserimento nel piano di studi  universitari  di un esame di attitudine alla professione medica : questo non vuol dire che dobbiamo essere perfetti , ma capaci si’   di gestire la relazione  coi pazienti  in favore del loro benessere  fisico e  psicologico “

cari amici, ecco alcuni estratti delle riflessioni che il prof.Gianni Bonadonna ha fatto a Negrar il 24 maggio scorso . Ricordo a chi non lo conosce che e' stato uno dei numeri uno mondiali dell'oncologia ed ha ideato dei protocolli di chemioterapia , in particolare  per il tumore mammario e i linfomi, adottati a livello internazionale ( anche dagli americani che fanno scuola nell'oncologia medica !) ; poi nel 95  e' stato colpito da un ictus  ma non si e perso di coraggio  e continua a lavorare con la "Fondazione Michelangelo" di Milano  per la qualita' delle cure in Oncologia
Ha parlato con lentezza, considerati gli esiti dell'ictus, ma con estrema chiarezza e passione .

Bonadonna ( a sinistra) con il dr.Venturini


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