Lucia Comar
Lucia Comar ,nata a Torino il 23-06-1965, e' medico di famiglia a Fiano (TO) dove utilizza un approccio multidisciplinare(olistico ) nella gestione del paziente ( diagnostica posturale, agopuntura , medicina manuale e nutrizione)
"Sono figlia unica . Non ho figli
Ho mia madre settantenne, donna straordinaria con cui ho un rapporto meraviglioso. Mio padre e' deceduto per un k gastrico nel1999
Ho 2 cani che adoro (Isacco un setter inglese e Maja un cane "fantasia").
3 anni fa sono stata operata di in tumore mammario , e poi ho fatto radio e chemioterapia; da allora sto bene.
Un giorno il CANCRO è diventato mio inquilino.
Lo avevo già conosciuto attraverso i libri, durante l'Università, poi attraverso i
pazienti; 10 anni prima aveva fatto visita a mio padre, ma quel giorno aveva deciso di
abitare proprio con me.
Un giorno come tanti... cercavo di terminare velocemente la mammografia e la
visita senologica annuale per arrivare in tempo in ambulatorio.
Nessun sintomo evidente a parte una grande stanchezza che avevo chiamato
surmenage.
Stavo programmando le vacanze estive quando la mia collega mi ha posto un
dubbio diagnostico: una piccola area di distorsione ecografica sul seno dx da valutare con
una biopsia.
Una lancia di ghiaccio tagliente mi ha trapassata. Un senso di confusione misto a
incredulità.
La conferma diagnostica è arrivata 7 giorni dopo.
Ho tentato di ritirare il referto da sola ma non ce l'ho fatta, ho chiesto aiuto a mio
marito.
«Carcinoma infiltrante della mammella». Poche parole piene di significato.
Non riuscivo a credere che proprio a me, sportiva, salutista, medico e attenta allo
screening potesse succedere. Inconsciamente ero convinta che il controllo annuale mi
avrebbe garantito un «bonus» anti-cancro per altri 365 giorni.
Da quel giorno non uso più il termine di prevenzione ma di diagnosi precoce, mi
sembra decisamente più appropriato!
Sono seguiti mesi di fatica fisica e psicologica fra esiti chirurgici, chemioterapia e
radioterapia.
Quasi sempre l'assunzione di un farmaco è correlata al miglioramento di un
sintomo, di benessere... il chemioterapico invece ti costringe a programmare i giorni che
ne seguono la somministrazione, in funzione della stanchezza, nausea e vomito che la
terapia ti procurerà.
Ho vissuto momenti di disperazione con un senso di morte imminente.
La malattia ferisce il nostro narcisismo più profondo, ci denuda scoprendo la nostra
vulnerabilità e il nostro essere mortali. Concetti difficili da metabolizzare e accettare.
Come Medico ho vissuto anche momenti di vergogna per essermi ammalata. Mi
chiedevo come avrei affrontato i pazienti che fino a quel momento avevano visto in me
l'immagine della salute e dell'energia positiva.
Ho ricercato il motivo della malattia, ma ho capito che non sempre riusciamo a
darci spiegazioni soddisfacenti.
C' è un Mistero a cui non abbiamo accesso.
Con fatica, nel tempo, ho iniziato a frequentare il mio coinquilino, a chiacchierare
con lui e a scoprire la sua parte Migliore.
So che può sembrare folle ma anche il Cancro può dirci qualcosa di buono. Ti dà la
possibilità di fermare per un momento il tempo e di rivedere la vita trascorsa e, perché no,
anche di fare progetti futuri.
La mia vita insieme a lui non ha subito metamorfosi plateali, ma cambiamenti più
profondi che hanno migliorato i miei rapporti umani, anche professionali.
Da quel giorno la COMPASSIONE intesa come ascolto e accoglienza della
sofferenza altrui e l'UMILTÀ sono diventati ancora più chiari e, quando nel mio studio i
pazienti si raccontano , mi sento più a mio agio a sedermi al loro fianco piuttosto che dalla
parte opposta della scrivania.
Adesso penso non solo come Medico, ma come Malata, e questo mi aiuta a entrare
in una migliore relazione e ad accogliere le ansie, le paure, la rabbia di chi si rivolge a me.
Vivo la sensazione di appartenere a un UNICUM in cui tutti noi ci muoviamo e
nutro il bisogno dell'Altro.
Credo infatti che il significato della nostra esistenza vada proprio ricercato nelle
relazioni umane, nel confronto con l'altro, nella condivisione di emozioni, sentimenti ed
esperienze e… così ho percorso questo pezzo di STRADA accompagnata da persone
meravigliose che hanno saputo starmi vicino, ognuno a modo proprio, ridendo o
piangendo, telefonicamente o abbracciandomi, oppure cucinando al posto mio!
Non sono mai stata sola e non ho ripulito la mia agenda “Da Delusioni“ come
alcuni mi dicono di aver fatto, anzi, la rubrica con i nomi di persone speciali si è ampliata.
Mi sono riconosciuta anche più credente di quanto non immaginassi.
Se credere è riconoscere la persona, la sua dignità, è vedere l'altro che c'è in noi,
allora sto percorrendo un buon cammino.
Non so se sono accompagnata da Dio, Buddha o altre entità, ma il cammino dirà la
sua!
:::::: Creato il : 26/04/2009 da Magarotto Roberto :::::: modificato il : 18/10/2009 da Magarotto Roberto ::::::