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storia di danilo( un passero degli urali mi converti') [26/05/2009]

 

Danilo  Zardini dall' 8 dicembre del 2007 non c'e piu': era nato nel 1933. Il 25 aprile del 1945  usci' miracolosamente illeso  dalle macerie della sua casa  distrutta dalla devastante  esplosione del forte- polveriera di Castelrotto ,Verona
E stato dirigente d'industria ed anche sindaco del suo paese (S.Pietro In Cariano)

 Il 2 febbraio del 2007 era stato  operato  di un tumore del colon, che aveva gia' dato metastasi al fegato e ai polmoni .

Il figlio Cesare, per ricordarlo,  ci manda   brani di un'intervista  che usci' sui giornali quell'estate : Danilo era infatti un cacciatore pentito  e passo' quei mesi - pochi, per la verita'- che gli rimanevano da vivere a mantenere attivo il suo "roccolo" di campagna, una torretta  e il parco limitrofo ,che aveva attrezzato come  sede di avvistamento, nidificazione  e salvaguardia degli uccelli da passo.

La passione per la natura e le sue creature lo tennero vivo per tutti quei mesi  e quando mori'   sapeva di lasciare qualcosa che gli sarebbe sopravvissuto.
Le sue grandi qualita' umane  lo fanno ricordare a  tutti quelli che l'hanno conosciuto come un  amico.

 

" Per avere la licenza di caccia a 17 anni  ho dovuto far firmare mio padre: era bravo a scuola e non poteva dirmi di no , andavo  a scuola in bici, 20 km ogni giorno . Quando alla  domenica mattina  uscivo a caccia  all'alba,  dentro uno stupendo panorama  a 360 gradi,  me ne innamorai e cosi' per tanti anni"

" E quando ha deciso di non  uccidere piu' gli animali?"

"Fu durante una battuta di caccia in Germania , dove ho visto uccidere cinghiali e ferire a morte i caprloli sulla neve: li' ho cominciato a ricredermi.
La scelta definitiva fu quando catturai una passera scopaiola, una moretta : era inanellata e veniva dagli Urali: pensai -  tanti uccelli fanno  in volo tutta questa strada , perche'  troncare la  loro  vita  con  un colpo di fucile?"

" Ora ho una passione in particolare per gli uccelli, ne conosco ogni aspetto,  ne amo ogni specie ; riconosco il canto di ognuno: : i fringuelli, le capinere , il pettirosso, i merli, la cinciallegra,  le allodole ....."

Cosi' il cacciatore pentito divento' un ornitologo volontario  e offri' la sua collaborazione  all'Istituto Nazionale della fauna selvatica di Ozzano Emilia ( Bologna) . il suo roccolo e' circondato da robinie, roveri, aceri, frassini , tutto funzionale alla buttata, l"uccelanda":  i semi dei carpini attirano i verdoni,  gli aceri i frosoni, le bacche del ligustro i merli,  quelle  dei biancospini i tordi   : un Eden degli uccelli "

Non c'e piu' Danilo , ma gli uccelli ci sono ancora , a cantare e volare nel parco del suo roccolo

Onore a lui che ha vissuto fino in fondo

  la sua " vita come prima" per quanto ha potuto, fino alla fine .


::::::        ::::::    modificato il : 22/10/2011 da Magarotto Roberto    ::::::