Danilo Zardini dall' 8 dicembre del 2007 non c'e piu': era nato nel 1933. Il 25 aprile del 1945 usci' miracolosamente illeso dalle macerie della sua casa distrutta dalla devastante esplosione del forte- polveriera di Castelrotto ,Verona
E stato dirigente d'industria ed anche sindaco del suo paese (S.Pietro In Cariano)
Il 2 febbraio del 2007 era stato operato di un tumore del colon, che aveva gia' dato metastasi al fegato e ai polmoni .
Il figlio Cesare, per ricordarlo, ci manda brani di un'intervista che usci' sui giornali quell'estate : Danilo era infatti un cacciatore pentito e passo' quei mesi - pochi, per la verita'- che gli rimanevano da vivere a mantenere attivo il suo "roccolo" di campagna, una torretta e il parco limitrofo ,che aveva attrezzato come sede di avvistamento, nidificazione e salvaguardia degli uccelli da passo.
La passione per la natura e le sue creature lo tennero vivo per tutti quei mesi e quando mori' sapeva di lasciare qualcosa che gli sarebbe sopravvissuto.
Le sue grandi qualita' umane lo fanno ricordare a tutti quelli che l'hanno conosciuto come un amico.
" Per avere la licenza di caccia a 17 anni ho dovuto far firmare mio padre: era bravo a scuola e non poteva dirmi di no , andavo a scuola in bici, 20 km ogni giorno . Quando alla domenica mattina uscivo a caccia all'alba, dentro uno stupendo panorama a 360 gradi, me ne innamorai e cosi' per tanti anni"
" E quando ha deciso di non uccidere piu' gli animali?"
"Fu durante una battuta di caccia in Germania , dove ho visto uccidere cinghiali e ferire a morte i caprloli sulla neve: li' ho cominciato a ricredermi.
La scelta definitiva fu quando catturai una passera scopaiola, una moretta : era inanellata e veniva dagli Urali: pensai - tanti uccelli fanno in volo tutta questa strada , perche' troncare la loro vita con un colpo di fucile?"
" Ora ho una passione in particolare per gli uccelli, ne conosco ogni aspetto, ne amo ogni specie ; riconosco il canto di ognuno: : i fringuelli, le capinere , il pettirosso, i merli, la cinciallegra, le allodole ....."
Cosi' il cacciatore pentito divento' un ornitologo volontario e offri' la sua collaborazione all'Istituto Nazionale della fauna selvatica di Ozzano Emilia ( Bologna) . il suo roccolo e' circondato da robinie, roveri, aceri, frassini , tutto funzionale alla buttata, l"uccelanda": i semi dei carpini attirano i verdoni, gli aceri i frosoni, le bacche del ligustro i merli, quelle dei biancospini i tordi : un Eden degli uccelli "
Non c'e piu' Danilo , ma gli uccelli ci sono ancora , a cantare e volare nel parco del suo roccolo
Onore a lui che ha vissuto fino in fondo
la sua " vita come prima" per quanto ha potuto, fino alla fine .
:::::: :::::: modificato il : 22/10/2011 da Magarotto Roberto ::::::