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anch'io ! /da "la lingua degli uccelli", capolavoro sufi [16/03/2009]

Carlo da Milano  ci invia un apologo che lascia "tramortiti" per quanto ci penetra nell'animo  ed e' tratto da "  La lingua degli uccelli" , capolavoro del sufismo , scritto da uno dei piu' celebri poeti mistici  persiani  tra il 1100 e il 1200 , Farid ad-Din Attar

Carlo lavora in banca  ma e' un appassionato da anni di spiritualita' orientale . Ha vissuto l'esperienza del cancro  stando  molto vicino alla sorella che e' stata operata , assai giovane, di una neoplasia mammaria e ora sta bene . Lavora con la Caritas e si occupa di senza tetto.

ecco il testo su cui ci propone la riflessione : Giuseppe e la vecchia  innamorata

"Giuseppe un giorno fu messo in vendita e intorno a lui si affollo' una turba di egiziani che voleva vederlo.  Poiche' molti si erano candidati al suo acquisto, il prezzo richiesto fu fissato  in una quantita' d'oro pari a dieci volte il suo peso.
Tra la folla si agitava una vecchia dall'aspetto sofferente , che aveva portato con se' alcune corde . Costei si fece largo tra la folla e grido':

"Venditore, cedilo a me! Per lui ho filato  dieci matasse di corde ; prendile dunque e consegnami Giuseppe "
Ridendo il venditore  le rispose" O ingenua, costui non e' accessibile alle tue tasche!
Vecchia, quanto possono valere le tue corde?"

Ma quella replicò " Io so bene che nessuno vendrebbe  questo giovane a cosi' miserabile prezzo!
Ma a me basta  che tutti, amici e nemici, dicano " Anche quella vecchia era tra gli acquirenti di Giuseppe!"

Carlo ci propone la sua meditazione su questo racconto :

"Nessuno, che  sia  stato o  sia  malato o  che abbia  inabilita' o handicap o  che non  abbia  piu'  apparentemente risorse,  puo' permettersi il lusso di smettere di sognare , di fare progetti (anche dichiaratamente irrealizzabili) :  chi vivra', vedra' "

                         


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