Risarcimento danni da fumo passivo ( marzo 2009)
Il Consiglio di Stato in tema di risarcibilità del danno da esposizione a fumo passivo sul luogo di lavoro come richiesto da un pubblico dipendente, considerando la rilevanza delle questioni sottoposte e la delicatezza del tema, ha rimesso l'intera controversia alla Adunanza Plenaria (Consiglio di Stato in adunanza plenaria), chiedendo la soluzione di talune problematiche, tenuto anche conto del fatto che il dipendente non aveva avanzato preventiva istanza di riconoscimento della "causa di servizio". Il Supremo giudice amministrativo deferendo la controversia alla Adunanza Plenaria ha chiesto soluzione alle seguenti questioni:
a) se i danni derivanti ad un pubblico dipendente per lesione dell'integrità psico-fisica, imputati all'amministrazione datrice di lavoro a titolo di responsabilità contrattuale, siano ristorabili unicamente mediante la concessione dell'equo indennizzo, o se sia esperibile anche o solo una azione di risarcimento;
b) se ammessa l'esperibilità dell'azione risarcitoria, la previa attivazione del procedimento amministrativo per la concessione dell'equo indennizzo costituisca condizione preliminare e necessaria per chiedere il risarcimento dei danni;
c) se le conclusioni cui l'Adunanza perverrà sui punti precedenti valgano anche in ipotesi di qualificazione della responsabilità come extracontrattuale, qualora si ritenga possibile tale qualificazione in relazione alla controversia in esame;
d) se sia ammissibile nel processo amministrativo la condanna generica ai sensi dell'art. 278 c.p.c. o se, invece, il giudice amministrativo anche in caso di richiesta di condanna generica possa, o debba, procedere attivando il meccanismo di cui all'art. 35, comma 2, del D. Lgs. n. 80/1998. (Avv. Ennio Grassini - www.dirittosanitario.net)
:::::: :::::: modificato il : 31/05/2009 da Magarotto Roberto ::::::