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e' la Verita' a trovare noi -Terzani ( da rossella marsala) [15/03/2009]

                    

Rossella Marsala ci invia questo testo   tratto da libro di Tiziano Terzani
Un altro giro di giostra
Longanesi & C


“Si sa, capita a tanta gente, ma non si pensa mai che potrebbe capitare a noi. Questo era sempre stato il mio atteggiamento. Così, quando capitò a me ero impreparato come tutti e in un primo momento fu come se davvero succedesse a qualcun altro.”

“La situazione era perfetta. Era quella che da tempo sognavo: avevo intere giornate di libertà, nessun impegno, nessun dovere e l’incredibile agio di lascare vagare la mente senza interruzioni , senza l’idea –un tempo l’ossessione- che avrei dovuto fare qualcos’altro.”

“Lentamente mi accorsi che il cancro era diventato una sorta di scudo dietro il quale mi proteggevo, una difesa contro tutto quel che prima mi aggrediva, una sorta di baluardo contro la banalità del quotidiano, gli impegni sociali, contro il fare conversazione. Col cancro mi ero conquistato il diritto di non sentirmi più in dovere di nulla, di non avere più sensi di colpa. Finalmente ero libero. Totalmente libero. Parrà strano, e a volte pareva strano anche a me, ma ero felice.”

“Eppure, anch’io cominciavo a sentire che c’era dell’altro, che bastava guardare le cose da un diverso punto di vista e tutto quadrava: quella malattia era venuta per insegnarmi qualcosa, io stesso avevo avuto bisogno di percorrere il cammino del labirinto per avvicinarmi al mio centro, per dedicarmi a cose che prima non avrei neanche immaginato. Non era in fondo proprio quello che sentivo istintivamente di dover fare per affrontare, gestire, convivere col mio malanno?”

“Non siamo noi a trovare la Verità. È  la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. […] Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l’ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo.”

“Non si tratta di accettare o non accettare, ma di rendere la malattia parte di sé.”

“[…] tutto, compreso il malanno stesso, è servito tantissimo. È questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per se stessi. […] I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L’ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce sul tetto dal quale si vede il mondo o sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell’ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.”

“Vivo ora, qui, con la sensazione che l’universo è straordinario, che niente, mai ci succede per caso e che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è davvero un altro giro di giostra.”

                                      


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