"Forse un giorno la malattia mi chiudera' in casa , per il momento sono io a portarla in giro per il mondo"
Ospitiamo nel nostro sito un racconto molto forte fatto da Pierluca Rossi , il famoso fotografo e documentarista conosciuto in tutto il mondo , affetto da sclerosi multipla .
Per te, per chiunque viva questa cosa:
Inquietudine, che ti permette di vivere ogni istante, di assaporarlo. I pensieri di Pierluca.
"Eccomi ancora qui, nell'ora dello stregone, a buttare nel mare in tempesta messaggi in bottiglia sperando che la corrente li porti da qualche parte, come se potesse avere una qualche importanza.
L'ora delle illuminazioni come lampi che squarciano il buio che ci circonda.
L'ora delle verità che possono essere illusioni e che valgono allo stesso modo, come se potessero avere la stessa importanza.
L'ora delle visioni che non cerchi e non vuoi, che fanno di te una specie di enorme antenna ricevente di messaggi alieni del pianeta felicità.
Quella di questa mattina è quella di ciò che ci accomuna e non parlo di piccole cose, ma del punto fondamentale di contatto, quello che ti fa riconoscere in mezzo alla folla di facce anonime di cui la vita ci circonda.
Un cuore grande, capace di portare le ferite come medaglie, soldatini in piedi nella notte, a fare la guardia sotto la pioggia a ciò in cui credono, con la paura e il desiderio di un oblio che ci liberi dalle passioni.
Con un'idea ben precisa di un futuro che nessuno può conoscere e con la certezza di costruirlo con la sola forza di una volontà che si crede invincibile.
Troppo innamorati di un disegno già tracciato che basta colorare per essere perfetto e disposti a pagare quello che c'è da pagare. Capaci di tracciarsi la linea del destino sul palmo della mano con la punta di un coltello e di farlo col sorriso sulle labbra, per quanto male faccia.
5 maggio.
"Ei fu, siccome immobile."
La mia immobilità mi ha messo al centro di una galassia di pianeti morti.
Fortuna che, in cielo, brillano nuove stelline luminosissime.
E cosa sono le stelle se non i forellini dai quali si può ammirare la luce che circonda l'oscurità?
Viviamo tutti su isole da cui spostarsi fa sempre più fatica, in attesa di un battello miracoloso che ci porti in qualche altro posto, un'isola più grande che poi è sempre un'isola.
Limiti da superare, sempre, e leggi di una relatività a cui non si può fuggire.
L'unica soluzione è quella di adattarsi a ciò che viene. Bruciare le navi e, con esse, il desiderio di fuggire. Ci sono territori immensi che ci portiamo dentro e che non potranno mai essere esplorati del tutto. Accontentarmi di essere l'eroe del mio mondo immaginario.
A volte desidero essere solo, ma solo davvero, per combattere da me questa battaglia, senza dovermi preoccupare del dolore degli altri.
Buttarmi del fuoco per vedere se riesco a resistere, quanto riesco a resistere.
Solitario spettatore di me stesso, dualità perenne.
Io e te.
Tanto diversi e così uguali.
L'inquietudine di due occhi perennemente lucidi, della necessità di afferrare la vita con la certezza che non sarà possibile, di due mani che vivono di vita propria, di due gambe che di vita non ne hanno più.
L'inquietudine e la soffocante sicurezza di un porto protetto, da dove poter guardare il mare in tempesta con un rimpianto palpabile nel suono della voce e sognanti ricordi di quando potevi cavalcare le tempeste.
Le tue porte si sono chiuse piano, una ad una, nel nome di una saggezza che non ti appartiene.
Le mie porte hanno sbattuto tutte insieme per un soffio maligno, un colpo di coda dell'esistenza due miglia dopo Capo Horn e mi hanno regalato queste mattine inchiodate sulla sedia e piene di tutte le vite possibili.
È in questa povertà ricchissima di esistenza, nell'inquietudine per l'inutilità del tuo passaggio nel mondo, che senti che c'è tutto l'atroce piacere di esserci stati, con la consolazione che fra breve non ci saremo più.
E se è questa l'inquietudine di certe mattine un po' grigie o di nuvole nere, senza questa inquietudine la nostra una vita sarebbe senza domande e così povera da doverla rimpiangere per sempre, l'inquietudine".
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