Cezanne dipinse per molti anni a piu’ riprese la montagna Sainte Victoire nei pressi di Aix –en- Provence : una massiccia giogaia di roccia calcarea neppure molto alta ( circa mille metri) che fu per lui fonte inesauribile di ispirazione.Tutte le gamme cromatiche si ritrovano in questi paesaggi della montagna dai rosso/ arancio della luce accecante al verde/blu delle ombre misteriose ai beige/gialli delle evanescenze degli ultimi quadri. Alla fine la montagna e’ quasi solo una parvenza di contorno, coi colori liquefatti: ma noi che l’abbiamo vista tante volte sappiamo che e’ ancora lei , che c’e’ ancora e sempre ci sara’ , uguale e diversa ogni volta per i nostri occhi, per la nostra mente.La realta’ogni volta ricreata da Cezanne e’ incentrata sulla permanenza e la stabilita’: la montagna rappresenta la vita della natura , la vita del mondo a cui tutti partecipiamo con le nostre esistenze .Quando ci colpisce la malattia, o comunque il decadimento fisico , la nostra partecipazione alla vita puo’ cambiare drasticamente, mutare direzione o affievolirsi considerevolmente:ma rimane sempre vita , la nostra vita .Come Cezanne e la sua montagna ricreata sulla tela ogni volta attraverso le sue percezioni - della vista e della mente- la nostra vita e’ ogni giorno diversa ma sempre riconoscibile nella profondita’ del nostro essere ( qualcuno la puo’ chiamare anima)
Mutamento e permanenza : questi i due poli magnetici della vita .
Cezanne diceva “ la natura non e’ sulla superficie ; e’ nelle profondita’ ”
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